Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page
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Sezione di Milano Pericolosità e Rischio Sismico<br />
ground, per mettere a punto una nuova zonazione, chiamata ZS6, ottenuta con l’accorpamento di zone contigue con un<br />
analogo significato cinematico, senza modificare le geometrie originali, riducendo così il numero di zone da 80 a circa<br />
25. A ZS6 è stato agganciato il catalogo CPTI, non utilizzabile con ZS4 che era basata sul catalogo NT.<br />
Per ogni nuova zona sismogenetica è stato messo a punto un nuovo set di periodi di completezza del catalogo basato<br />
su considerazioni storiche. Nel 1996 la valutazione dei periodi di completezza con un approccio statistico ha portato a<br />
adottare tassi di sismicità tali che il numero di grandi terremoti (M > 5.8) ad essi corrispondenti (330) era oltre il doppio<br />
degli eventi contenuti in catalogo per lo stesso intervallo di magnitudo (134); questa differenza (circa 200 eventi) appariva<br />
inaccettabile da un punto di vista storico. L’adozione dei nuovi periodi di completezza riduce la differenza a circa<br />
55 eventi, valore che appare più ragionevole.<br />
I risultati sono incoraggianti, in quanto la distribuzione della pericolosità non mostra più i picchi poco realistici che caratterizzavano<br />
PS4, dovuti alla combinazione di zone molto piccole e tassi di sismicità molto elevati, a loro volta determinati<br />
da completezze non opportunamente calibrate.<br />
Inoltre un prototipo di una nuova zonazione (chiamata ZS9), nella quale le zone sono disegnate con l’adozione di nuovi<br />
criteri (per esempio: massima magnitudo attesa, quando possibile), è stata predisposta per le regioni del Nord-Est, insieme<br />
ad una bozza per l’intero territorio nazionale.<br />
3E - Sismologia storica e macrosismica<br />
Valutazione della completezza dei dati di origine storica<br />
Il tema della completezza delle informazioni storiche sui terremoti è stato affrontato sia dal punto di vista della ricostruzione<br />
delle storie sismiche al sito sia in riferimento all’area più vasta all’interno del quale si trovano più località tra quelle<br />
studiate.<br />
Una volta ricostruita la storia sismica (osservata e calcolata) sulla base dei dati macrosismici disponibili, sono state<br />
compiute una serie di verifiche incrociate per valutare criticamente l’approccio metodologico usato nel corso di precedenti<br />
ricerche per definire il livello di completezza delle informazioni disponibili sugli effetti di terremoti in una data località<br />
nel corso dei secoli. Sul piano dell’approccio storico, si è riscontrata la necessità di accostare allo studio delle più<br />
significative opere storiografiche su ciascuna località alcuni approfondimenti mirati sulle potenziali fonti primarie disponibili<br />
per ciascun periodo storico, definito per ciascuna località sulla base della sua particolare evoluzione geopolitica.<br />
Sul piano della verifica dei risultati ottenuti, sono stati compiuti dei confronti sulle stime di completezza ottenute per via<br />
statistica.<br />
In particolare, la verifica della metodologia descritta è stata applicata nell’ambito delle ricerche finanziate dal progetto<br />
GNDT “Scenari di danno nell’area veneto-friulana”. Le ricerche hanno riguardato la completezza delle storie sismiche di<br />
cinque località: Vittorio Veneto, Belluno, Asolo, Treviso, Bassano del Grappa, per il periodo 1200-1900. Utilizzando le cinque<br />
località come se si trattasse di una rete di rilevazione strumentale sono state dapprima individuate le lacune riscontrabili<br />
nella documentazione storica in determinati periodi. A partire dalle caratteristiche principali della storia sismica di<br />
ciascuna località è stata quindi formulata un’ipotesi su possibili eventi “mancanti” nella zona del Montello, intorno alla<br />
quale le località studiate sono disposte. Una prima conclusione è che, a partire almeno dal 1300 nessun evento con<br />
M ≥ 6.4, cioè all’incirca almeno pari alla M max attesa per la sorgente del Montello, risulta mancante dal catalogo CPTI.<br />
L’insieme dei dati raccolti, dopo un confronto con quelli determinati per via statistica da altri autori, ha permesso di formulare<br />
una prima ipotesi degli intervalli di completezza delle informazioni per diverse classi di magnitudo nell’area del<br />
Nord-Est; queste ipotesi sono poi state utilizzate nelle stime dei tassi di sismicità per le valutazioni di hazard di tipo convenzionale.<br />
Pubblicazioni dell’anno su riviste JCR<br />
Mucciarelli et al. (<strong>2002</strong>): Seismol. Res. Lett.<br />
Altre pubblicazioni dell’anno<br />
Bondesan et al. (<strong>2002</strong>): Mem. Sci. Geol.<br />
Camassi (<strong>2002</strong>): Il patrimonio culturale dall’emergenza sismica del 1997 al piano di ripristino recupero e restauro. Il caso<br />
delle Marche.<br />
Camassi et al.: Atti del 19° convegno nazionale GNGTS (in print).<br />
Castelli (<strong>2002</strong>): Ingegneria sismica.<br />
Gómez Capera et al. (<strong>2002</strong>): Memorias del Primer Simposio Colombiano de Sismología.<br />
Gómez Capera et al. (<strong>2002</strong>): Proceedings of the VII International Congress of Earth Science.<br />
Lavecchia et al. (<strong>2002</strong>): Boll. Soc. Geol. It.<br />
Stucchi (<strong>2002</strong>): Proceedings of the EU-MEDIN Workshop.<br />
Convegni e incarichi<br />
Convegni e/o sessioni organizzati<br />
• Garcia-Acosta, V., R.M.W. Musson, M. Stucchi – Workshop “Investigating the records of past earthquakes”, in 21st<br />
Course of the International School of Geophysics, Erice (Italy), 1-7 July <strong>2002</strong>.<br />
• Labak, P., P. Albini – Sessione “Historical Seismology: case studies and earthquake parameters determination procedures”,<br />
in XXVIII General Assembly of the European Seismological Commission (ESC), 1-6 September <strong>2002</strong>, Genoa (Italy).<br />
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