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Rapporto sull'Attività Scientifica 2002 - INGV Home Page

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<strong>Rapporto</strong> attività scientifica <strong>2002</strong><br />

reale. Ai fini dei programmi europei che riguardano l’impatto delle scintillazioni sui sistemi di navigazione, un ricevitore<br />

GISTM (gps ionospheric scintillation and tec monitor) sarà installato nel corso del 2003 a latitudini polari per contribuire<br />

alla validazione e allo sviluppo di modelli di scintillazione in funzione della attività solare e magnetica. Parallelamente si<br />

svolgeranno studi sulle irregolarità ionosferiche su piccola scala attraverso osservazioni in situ di densità elettronica (da<br />

satellite). Sempre nel corso del 2003 diventerà operativo un server dedicato ai modelli di forecasting e alle stazioni ionosferiche<br />

di Gibilmanna e di Baia Terra Nova per rendere le osservazioni disponibili in tempo reale.<br />

Lo sviluppo di strumenti che impiegano tecniche radio continueranno a essere lo scopo primario delle ricerche nei laboratori<br />

dell’UF LGA. Tali strumenti saranno sempre più arricchiti nella parte software. La tendenza generale sarà quella di<br />

usare front-ends analogici semplici e rimandare la complessità dei sistemi nell’analisi on-line dei segnali radioelettrici,<br />

dopo la conversione in digitale. Queste tecniche permetteranno lo sviluppo di radiometri e sistemi radar HF e VHF a<br />

bassa potenza. Riguardo alla ricerca nelle prospezioni geofisiche del sottosuolo, esse evolveranno sempre di più nei<br />

sistemi integrati di misure geoelettriche, georadar e magnetiche per indagini a varia risoluzione e profondità. Nel Paleomagnetismo<br />

le prospettive di sviluppo puntano essenzialmente al proseguimento ed al miglioramento delle linee di ricerca<br />

ben consolidate nel corso degli ultimi anni, che si collocano nelle tradizionali discipline di competenza del paleomagnetismo<br />

e del magnetismo delle rocce (Paleomagnetismo e Geodinamica, Paleomagnetismo e Magnetostratigrafia,<br />

Magnetismo delle rocce e paleovariazioni ambientali). Si prevede inoltre di sviluppare alcuni temi innovativi di ricerca di<br />

recente attuazione, relativi all’uso delle proprietà magnetiche di foglie quali indicatori semi-quantitativi della qualità dell’aria<br />

in aree urbane, all’applicazione delle tecniche paleomagnetiche in ambito geominerario, con sviluppo di uno studio<br />

pilota sulle mineralizzazioni a calamine dell’Iglesiente sardo e allo sviluppo ed integrazione di analisi biostratigrafiche<br />

(in particolare micropaleontologia a nannofossili) in piena coordinazione con quelle magnetostratigrafiche tradizionalmente<br />

condotte nel laboratorio.<br />

Le prospettive di sviluppo delle ricerche svolte nell’Osservatorio di L’Aquila riguardano principalmente lo studio dei<br />

fenomeni associati all’interazione del vento solare con la magnetosfera e la ionosfera. Questo settore di ricerca verrà<br />

ampliato estendendo la banda di indagine dalle attuali 3 decadi (0.001-1 Hz) a 8 decadi (0.001-100 kHz). In questa finestra<br />

di frequenze si manifestano molteplici fenomeni naturali legati oltre che alla dinamica della ionosfera e della magnetosfera<br />

anche a fenomeni interni alla Terra. Manifestazioni elettromagnetiche di origine interna alla terra e associate a<br />

processi tettonici sono di non facile osservazione, inoltre l’interpretazione di queste manifestazioni è attualmente molto<br />

controversa. Un passo significativo nella direzione di migliorare le misure sarà quella di introdurre un diverso modo di<br />

osservare questi fenomeni ricorrendo all’interferometria a larga banda. Nei prossimi anni verrà sviluppato un sistema<br />

interferometrico triassiale a larga banda che dovrebbe consentire di isolare le anomalie del rumore di fondo elettromagnetico<br />

associabile a fenomeni tettonici.<br />

Per quanto riguarda le ricerche geomarine è stato avviato il potenziamento dell’osservatorio GEOSTAR come nodo principale<br />

di una rete sottomarina costituita anche da due stazioni satellite realizzata nell’ambito di un nuovo progetto Europeo<br />

(ORION, <strong>2002</strong>-2005) che sperimenterà un periodo di missione in acque profonde a nord-est del vulcano sottomarino<br />

Marsili alla fine del 2003. È in fase di completamento l’interfaccia commissionata dall’<strong>INGV</strong>, sulla base degli accordi<br />

in corso con l’INFN, per il collegamento dell’osservatorio SN-1 operante al largo della Sicilia orientale ad un cavo elettro-ottico<br />

per l’alimentazione e la comunicazione costante con una postazione a terra. L’osservatorio SN-1 costituirà la<br />

prima stazione integrata sottomarina in Europa in grado di trasferire a terra in tempo reale i dati acquisiti. Nell’ambito di<br />

un nuovo progetto europeo (ASSEM, <strong>2002</strong>-2004) è in corso lo sviluppo di un modulo sottomarino per misure di metano<br />

destinato a svolgere una missione di 6 mesi nelle acque antistanti Corinto nel 2004. È previsto il completamento di un<br />

prototipo di piattaforma auto-livellante destinata ad applicazioni sottomarine di strumentazione che necessita di posizionamento<br />

orizzontale. Nell’ambito dello studio dei maremoti e dell’elaborazione di carte di pericolosità sarà completato<br />

il catalogo europeo e si proseguirà lo studio di paleo-tsunami del Gargano, in collaborazione con il gruppo di paleosismologia<br />

dell’<strong>INGV</strong> (Roma 1). Verranno validate le misure acquisite dalla stazione mareografica di Augusta e verrà<br />

avviata la realizzazione di un sistema di allarme maremoto. Saranno elaborati dati sulle sorgenti geologiche di metano<br />

e i risultati saranno presentati in congressi internazionali (NATO workshop e INQUA congress). La partecipazione della<br />

UF ad un nuovo progetto approvato alla fine del <strong>2002</strong> (ESONET, 2003-2004) mirato alla stesura di linee di indirizzo per<br />

le azioni da effettuare a livello europeo nel settore dei sistemi osservativi di fondo mare e alla stesura di una proposta di<br />

progetto formulata da una vasta partnership, assicurerà all’<strong>INGV</strong> una partecipazione significativa al 6° Programma Quadro<br />

della Commissione Europea.<br />

Le prospettive di sviluppo dell’UF Climatologia Dinamica riguardano in particolare lo sviluppo di un modello climatico a<br />

componenti multiple e interattive (atmosfera, oceano, ghiacci marini, vegetazione, biogeochimica marina e chimica dell’atmosfera)<br />

utilizzabile come riferimento per la comunità nazionale. Tale modello sarà utilizzato per lo studio del clima<br />

globale e della sua variabilità con particolare enfasi sullo studio dell’impatto del cambiamento climatico sulla variabilità<br />

della regione Euro-Mediterranea. Inoltre sarà ulteriormente estesa, sia a livello di monitoraggio marino che di modellistica,<br />

l’attività di previsioni del Mediterraneo a livello operativo.<br />

A supporto di tali attività molti progetti nazionali ed internazionali sono già in corso ed altri avranno inizio a breve.<br />

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