rapporto sul turismo montano 2000-2006 e congiuntura 2007
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Nell’ultima stagione invernale considerata al terzo posto si posiziona il Lazio, che sopravanza il Veneto, da<br />
metà decennio in contrazione. Tra inizio e fine periodo tuttavia, tutte le Regioni qui citate, compreso il Veneto<br />
mostrano un andamento positivo più o meno accentuato (“solo” +6% la Lombardia, a fronte di incrementi pari<br />
al 23% dell’Emilia Romagna o del 26% del Lazio).<br />
Un analogo andamento positivo caratterizza anche la Toscana (+21%) posizionata al quinto posto per numero<br />
di presenze.<br />
Sui mercati esteri, che nell’ultimo inverno rappresentavano più della metà delle presenze complessive (quindi<br />
un numero di pernottamenti esteri superiori a quelli garantiti dal mercato italiano, unico caso tra tutti gli ambiti<br />
del Trentino) andamenti e graduatorie dei Paesi con un maggior numero di presenze turistiche hanno subito<br />
variazioni importanti. La Germania che contava il maggior numero di presenze ad inizio periodo (oltre 55.000)<br />
passa al terzo posto con un decremento pari al 18%.<br />
Al secondo posto era e resta la Polonia con un incremento per l’intero periodo pari al 60% nel numero di<br />
pernottamenti e una crescita costante.<br />
Al primo posto nell’ultima stagione invernale si posiziona la Repubblica ceca (al quarto posto ad inizio<br />
decennio) con un incremento pari al 205%, quindi più che raddoppiati in pochi anni i pernottamenti.<br />
Il Belgio passa dal terzo al quarto posto, ma al pari del mercato tedesco, anche questo Paese decrementa il<br />
numero di pernottamenti del 22%.<br />
Un altro tradizionale mercato della Valle di Fiemme, i Paesi Bassi (al quinto posto ad inizio periodo per<br />
numero di pernottamenti stranieri) decrementano le loro presenze del 47%, posizionandosi nell’ultima stagione<br />
invernale al settimo posto. Di contro guadagna una posizione il Regno Unito, che dopo la Repubblica ceca<br />
mostra nel periodo l’incremento più consistente di pernottamenti (+171%). E’ evidente che questi incrementi si<br />
giustificano soprattutto con il forte impulso e il deciso orientamento dell’ambito verso il <strong>turismo</strong> intermediato.<br />
2.3.6.7 Valle di Sole Pejo e Rabbi<br />
Nell’intero periodo considerato si registra una perdita di arrivi e presenze del mercato italiano (rispettivamente<br />
-5% e -3%). Le situazioni appaiono diversificate tra le diverse Regioni italiane che garantiscono i maggiori<br />
flussi di turisti.<br />
Al primo posto, sia ad inizio che a fine periodo c’è il Lazio,che evidenzia una crescita costante, senza battute<br />
s’arresto (+34% l’incremento di pernottamenti nel periodo), con una conferma di permanenze da settimana<br />
bianca e pari a 6,9 pernottamenti medi.<br />
Al secondo posto la Lombardia, che rispetto all’inizio periodo guadagna una posizione <strong>sul</strong>l’Emilia Romagna, e<br />
mostra un incremento altrettanto elevato come il Lazio (+32% di presenze nell’intero periodo), ma con<br />
permanenze più brevi (4,7 pernottamenti in media), indice che i turisti provenienti dal Lazio sono per lo più<br />
intermediati quelli lombardi si muovono in autonomia.<br />
L’Emilia Romagna, passata dal secondo al terzo posto, perde un 4% di presenze (ma addirittura l’11% negli<br />
arrivi).<br />
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