rapporto sul turismo montano 2000-2006 e congiuntura 2007
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<strong>2006</strong> 1.869.305 9.836.879 1,6% -0,8% 5,3<br />
Fonte: Osservatorio Turistico Provincia Atonoma di Trento<br />
L'analisi delle performance mostra un incremento di arrivi e presenze nel 2001 rispetto al <strong>2000</strong>, a cui segue un<br />
calo nel 2002 e una crescita sostenuta nel 2003; altra contrazione nel 2004 a cui succede un altro anno di<br />
incrementi e infine un <strong>2006</strong> che mostra una certa stazionarietà, con riduzione delle presenze a causa anche<br />
dell'abbreviarsi della durata del soggiorno.<br />
La quota di turisti stranieri è del 22,8% (in crescita rispetto al 21% del <strong>2000</strong>), e i flussi registrati sono collocati<br />
preValentemente nelle strutture alberghiere (83%).<br />
2.3.2 Il <strong>turismo</strong> <strong>montano</strong> estivo in Trentino<br />
Con la sua immagine austera e il clima mutevole, la vacanza in montagna ri<strong>sul</strong>ta per certi versi l’opposto di<br />
una spensierata vacanza balneare.<br />
Ma in positivo la vacanza estiva in montagna alimenta un’immagine di sobrietà, di lentezza, di silenzio e di<br />
rumori naturali, in antitesi con il chiassoso divertimento marino.<br />
La vacanza estiva in montagna è quindi, se non particolarmente forte come le mete e le formule marine, una<br />
opportunità, un’esperienza affermata sia tra turisti attivi che tra villeggianti alla ricerca di semplice riposo e<br />
relax.<br />
Negli anni più recenti il <strong>turismo</strong> <strong>montano</strong> estivo sta registrando in Trentino una sostanziale tenuta in termini di<br />
presenze turistiche, dopo una battuta d’arresto registrata nel corso degli anni ’90, che era seguita al boom dei<br />
due precedenti decenni ’70 - ’80, quando la vacanza estiva si caratterizzava soprattutto come un lungo<br />
periodo di villeggiatura “ai freschi”.<br />
L’estate in montagna rimane in ogni caso una stagione che, dal punto di vista turistico, presenta maggiori<br />
criticità rispetto alla stagione invernale (cambiamenti climatici permettendo), a causa di un prodotto e di una<br />
proposta meno definiti, di un pubblico più composito negli interessi e della sovrapposizione tra vecchie e<br />
nuove motivazioni di vacanza.<br />
La situazione di difficoltà è imputabile in parte alle caratteristiche dell’offerta, non sempre in grado di innovare<br />
il prodotto e di riposizionare e ringiovanire l’immagine della montagna, ma anche ai mutamenti avvenuti nel<br />
comportamento di vacanza della domanda.<br />
Per riposizionare agli occhi del turista l’immagine della montagna estiva, uscendo dal trinomio “ambiente relax<br />
passeggiate”, sempre più spesso lette ed interpretate da un pubblico giovanile come sinonimo di noia, sono<br />
state praticate anche in Trentino, soprattutto due strade. La prima centrata su momenti di animazione e<br />
divertimento (per soddisfare la propensione al fun e, nella sua versione più impegnata, la crescente<br />
propensione per un <strong>turismo</strong> che può essere definito esperienziale) e la seconda centrata <strong>sul</strong> <strong>turismo</strong> attivo,<br />
investendo in proposte e infrastrutture sportive oltre che di svago.<br />
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