rapporto sul turismo montano 2000-2006 e congiuntura 2007
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dei prezzi, i turisti non rinunciano alla vacanza, ma riducono la durata del soggiorno o optano per soluzioni<br />
economicamente più convenienti.<br />
Più dinamico l’andamento della montagna nella stagione invernale <strong>2007</strong>-08, anche se gli operatori turistici<br />
intervistati evidenziano come le condizioni meteorologiche e climatiche influenzino sempre più pesantemente<br />
le performance delle località montane italiane (Fig. 8).<br />
Figura 8. Le aspettative degli operatori turistici Italiani <strong>sul</strong>le principali tipologie di vacanza. Stagione invernale <strong>2007</strong>-08<br />
+<br />
Fonte: CISET<br />
Mare<br />
Lago<br />
Montagna<br />
Affari<br />
Congressuale<br />
Crociere<br />
Agri<strong>turismo</strong><br />
Culturale e d’arte<br />
Termale e benessere<br />
In prima posizione, a differenza dell’estate, il <strong>turismo</strong> termale e del benessere, che guadagna la prima<br />
posizione rispetto all’inverno <strong>2006</strong>-07, scaValcando leggermente il <strong>turismo</strong> culturale e d’arte. Al terzo posto<br />
l’agri<strong>turismo</strong> e il <strong>turismo</strong> verde in genere, mentre al quarto le crociere, stabili rispetto allo stesso periodo<br />
dell’anno precedente ma in discesa rispetto all’estate, ovviamente per motivi climatici, in quanto i flussi in<br />
questo periodo tendono a sposarsi verso i mari caraibici e comunque verso zone più calde. Una buona<br />
dinamica dovrebbe caratterizzare, nell’opinione degli operatori turistici, anche il <strong>turismo</strong> congressuale e<br />
d’affari, rispettivamente in quinta e sesta posizione, e questo è coerente con quanto discusso in precedenza<br />
riguardo alle motivazioni all’aumento della domanda sia straniera che domestica. In diminuzione, invece, i<br />
soggiorni al lago e nelle località balneari, che in questa stagione accusano un calo fisiologico.<br />
Molteplici le ragioni di tali andamenti. Innanzitutto, come già accennato, la stagionalità, che favorisce<br />
maggiormente alcune tipologie di <strong>turismo</strong> (es. culturale e d’arte, affari, ecc.), rispetto ad altre (agri<strong>turismo</strong> e<br />
<strong>turismo</strong> verde, crociere, ecc.). In secondo luogo, l’evoluzione dei mercati di provenienza e, in particolare,<br />
l’espansione del <strong>turismo</strong> extra-europeo e nord europeo (Regno Unito e Scandinavia), che premia soprattutto le<br />
destinazioni d’arte italiane, dalle grandi città ai centri minori. A ciò si associa l’incremento degli arrivi dall’Est<br />
Europa e dalla Spagna e la sostanziale stabilità della domanda domestica, che dovrebbero favorire le località<br />
montane.<br />
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