I campeggi che garantiscono con le loro presenze circa il 15% del totale mostrano una perdita del 5% negli arrivi e di poco meno del 9% nei pernottamenti (circa 23.500 pernottamenti persi). Anche i rifugi, che rappresentano il 4% dei pernottamenti , ma ben il 14% degli arrivi perché caratterizzati da una quasi corrispondenza tra arrivi e presenze e quindi da permanenze brevissime, pari in media ad una notte, fanno registrare una perdita del 3% nei pernottamenti, corrispondenti a circa 2.300 pernottamenti persi. In controtendenza si muovono alcune strutture complementari, come le Residenze Turistico Alberghiere (+4% nei pernottamenti), oltre ad affittacamere (+5%), Bed and Breakfast (+8%), Agritur (+5%), tutte strutture di piccole dimensioni e forse caratterizzate da un migliore <strong>rapporto</strong> qualità/prezzo. 2.6.2. Andamento del semestre invernale <strong>2006</strong>/<strong>2007</strong> Nella stagione invernale <strong>2006</strong>/<strong>2007</strong> il volume totale del flusso ospitato dalla Vallée ammonta a circa 410mila arrivi e circa 1milione 555mila presenze. Di questo totale, rispettivamente il 66,5% ed il 55,0% sono da attribuire alla clientela italiana. Un’altra caratteristica fondamentale del <strong>turismo</strong> invernale Valdostano è l’elevata percentuale di movimento alberghiero: il 75,1% delle presenze negli hotel sommato all’11,0% nei residence totalizzano l’86,1%, quota peraltro in calo rispetto all’inverno precedente quando era pari all’88,4%. 138
Tabella 3: Arrivi e presenze Valle d’Aosta per tipologia ricettiva - semestre invernale <strong>2006</strong>/07 Tipologia ricettiva Arrivi Variazione% Peso Presenze Variazione% Peso Agri<strong>turismo</strong> 3.110 17,8% 0,8% 9.409 20,3% 0,6% Alberghi 313.570 2,7% 76,5% 1.168.008 -2,4% 75,1% Aree di sosta 13.464 146,9% 3,3% 22.607 156,8% 1,5% Bed & Breakfast 1.976 23,0% 0,5% 5.529 9,1% 0,4% Campeggi 11.473 14,3% 2,8% 39.116 8,9% 2,5% Case e appartamenti per vacanze 4.063 25,9% 1,0% 35.700 34,4% 2,3% Case per ferie 14.278 -3,0% 3,5% 50.805 -6,2% 3,3% Chambres d'hotes 4.420 39,7% 1,1% 14.323 21,4% 0,9% Ostelli per la gioventù 3.546 36,1% 0,9% 9.040 6,4% 0,6% Posti tappa 190 -36,7% 0,0% 393 -35,8% 0,0% Residenze Turistico-Alberghiere 30.378 3,5% 7,4% 170.981 -2,7% 11,0% Rifugi alpini 7.500 31,4% 1,8% 16.696 80,0% 1,1% Villaggi turistici 1.909 11,9% 0,5% 12.258 5,4% 0,8% TOTALE 409.877 6,2% 100,0% 1.554.865 0,1% 100,0% fonte: Assessorato Turismo, Sport, Commercio e Trasporti, Regione Autonoma Valle d’Aosta Rispetto al periodo invernale precedente, è stata operata una riclassificazione degli “affittacamere” in “chambres d’hotes”. In ogni caso, le tipologie vincenti, ossia quelle che hanno dimostrato di avere più appeal riuscendo quindi a conquistare proporzionalmente il maggior numero di “nuovi” clienti, sono state gli agriturismi, le aree di sosta che, lo ricordiamo, si riferiscono alle aree attrezzate per ospitare i camper (alcune delle quali sono custodite, il che permette di rilevarne le presenze), i B&B, le case e appartamenti per vacanze, le chambres d’hotes, gli ostelli e i rifugi alpini. I posti tappa sembrano costituire una tipologia in esaurimento, mentre i residence, contrariamente a quanto si verifica in altre regioni dell’arco alpino (ad esempio in Alto Adige o al di là delle Alpi in Tirolo) vengono scelti soprattutto per le vacanze di breve durata. Il numero di pernottamenti registrati in tale tipo di struttura è in calo nonostante un migliaio di arrivi in più rispetto al semestre invernale precedente. Il bilancio del semestre invernale <strong>2006</strong>/07, dopo le perdite della stagione 2005/06, chiude positivamente: soprattutto per quanto riguarda gli arrivi, che aumentano di 24mila unità (pari al +6,2%), mentre le presenze restano sostanzialmente stabili (+1.700 unità, pari al +0,1%). Il contributo maggiore alla positività del ri<strong>sul</strong>tato viene dato dalla componente italiana del flusso turistico. Gli stranieri infatti sono perlopiù in diminuzione. Il bacino principale, il Regno Unito (che conta per il 44,4% del flusso straniero e il 20,0% di quello totale, superiore addirittura alla vicinissima Lombardia) perde 8mila pernottamenti. Francia, il secondo mercato estero, e Belgio ne perdono 5mila, la Germania circa 1.500. Al 139
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