Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Capitolo I
Lo Sci Club 18 - Primo periodo «eroico» dal 1930 al 1943
Tutti i fondatori e i primi soci sono stati sciatori e veri appassionati di montagna. Alcuni, prima
di dedicarsi allo sci alpino, erano stati dei fondisti. Addirittura, qualcuno aveva vinto lo Sci
d'Oro del Re che era assegnato definitivamente a chi conquistava per ben 3 volte la gara a
squadre universitarie di fondo. In competizione c’erano sempre Roma, Milano e Torino.
Mariano delle Piane, socio fondatore, l’ha vinto per la SUCAI di Roma insieme a Giuseppe
Bavona, fedele compagno di gara. C'era sempre anche un terzo per fare la squadra, ma cambiava
sempre. Il poveretto, giacché Bavona e Delle Piane andavano veramente forte, doveva subire il
supplizio della loro andatura.
Mariano ricorda: «Lo Sci d'Oro che abbiamo vinto, non ricordo esattamente in che anno, è
sparito, e ho dei seri dubbi su La Porta... io gli volevo molto bene. Il gruppo più stretto era fatto
da me, Menzocchi, La Porta, Conte. Giuseppe Bavona era dell’Aquila e studiava medicina a
Roma. Umberto Cagli era il proprietario dell’Albergo Bristol a Roma. Renzo Conte lo
trattavamo come un burino, perché era di umili origini. Era studente a Roma, però veniva dalla
provincia e quindi lo trattavamo un po’ da provinciale... con affetto, però. Piero Taruffi
inizialmente non era sciatore, fu inserito tra i soci Fondatori perché era un amico. Poi ha
imparato a sciare andando con Pallini in Austria a St. Anton, dove trascorreva tutto l'inverno.
Anche Enrico Scialoja ha imparato a sciare a St. Anton. Poi è stato a Sestriere e all’Abetone
dove faceva il maestro di sci. Mario Franchetti ha rappresentato molto per lo Sci 18. La vita del
18 si trasferisce a Cortina proprio grazie alla famiglia Franchetti».
Lo sci alpino a quei tempi era uno sport nuovo. Il seguente racconto di Mariano delle Piane
riportato da Vittorio di Sambuy dalle scoperte dei Fondatori ai Campionati Mondiali
Universitari di Klosters nel 1930 è emblematico.
«Partivano da Roma di sera, su un accelerato - così si chiamavano allora i treni che si
fermavano in tutte le stazioni - e riuscivano perfino a dormire nelle reticelle dei bagagli.
Scendevano in qualche stazioncina sperduta dell’Abruzzo dove a notte fonda incontravano un
contadino che li aspettava con il barroccio su cui caricavano sci e zaini, avviandosi poi su per i
tornanti della strada innevata. Allora - correva il 1929 - faceva più freddo di ora e si poteva
sciare a mille metri di quota. Erano gli amici della SUCAI, Sezione Universitaria del Club
Alpino Italiano che, organizzati da Fernando, detto Bibi, Menzocchi quasi ogni domenica
salivano ad Ovindoli o talvolta fino a Roccaraso per partecipare alle prime gare di fondo e di
sci alpino. Spesso vincevano. Alla fine degli anni Venti il partito fascista decise di conglobare
tutte le attività universitarie nel GUF, (Gruppi universitari fascisti) e perciò di sciogliere la
SUCAI. Privato del suo club, quel gruppetto decise di fondarne uno nuovo, cooptando alcuni
amici neofiti, meno bravi ma desiderosi di affrontare quello sport, in Italia ancora ai primordi.
Erano in diciotto quella sera del 1930 nella birreria di Via Francesco Crispi e decisero, su