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Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo

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"Tasi ti, pivel, che ti xè mona, al SAS no semo all'estero, noi del 18, ma semo de casa" Gli

svizzeri non capivano nulla, ma se la ridevano da matti.

Nanni Serralunga

Di Biella, grandissimo slalomista, un’eleganza e una classe straordinaria fra i pali. E’ stato

prima categoria di slalom fino agli anni Sessanta, che significa fra i primi venti italiani.

Partecipò agli incontri con il SAS a partire dal 1947 fino al 1962, fece 11 incontri. Vinse uno

slalom nel 56 a Klosters. Vinse innumerevoli gare di qualificazione nazionale, Coppa

Fiamingo, lo slalom gigante organizzato dal 18 a Sestriere, in concomitanza con il Derby

Internazionale dei Cittadini, fu il primo Campione Italiano Cittadini di slalom nel 1958 a

Courmayeur, con Dino secondo.

Era sempre accompagnato dal suo fido scudiero Angelo Pavia che sciava a stento, ma era molto

simpatico. La sua azienda a Biella lavorava il cuoio e ci riforniva delle migliori “Longues

lanières” 15 che c'erano sul mercato. Con gran dolore di tutti morì giovane, assassinato, pare da

un suo debitore squilibrato. Fu una tragedia.

Ricordo di Enzo Bona (chiamato dagli amici Bonadeus). Racconto di Rami Sambuy

FORSE IL VERO ATEO NON C’E

“Per tre inverni con Enzo Bona si andava in montagna assieme. Talvolta la scommessa era

stata: chi dei due riusciva a far delle discese con gli sci peggiori. Sotto la funivia della

Banchetta nell'officina di Soldà si poteva rimediare il richiesto, dal deposito.

Una volta vinsi un pranzo perché sull'Anfiteatro infilatisi gli sci in neve pesante, entrambi si

ruppero, prima di una capriola in avanti. Le piste si attraversavano solamente, si viveva fuori

della neve battuta, non importavano i crostoni gelati, o se il terreno era impervio.

Una sera si partì da Torino per l'Abetone, ma la nebbia era tanto fitta che si pernottò a

Piacenza. Sulla salita verso il passo, i poliziotti della Stradale ci impedirono di proseguire.

Nevicava quindici centimetri l'ora. Si ripartì eludendoli con una manovra e si arrivò a sciare

con Vittorio Chierroni, un’ asso dell'epoca, e si rientrò viaggiando di notte.

Un giorno mi dice "ti devo vedere" e venne al bar dell'albergo Turin. Mi annuncia che vuole

fare il frate con i Petits Frères Du Père Foucauld.

Gli toccò un duro inverno di tirocinio presso contadini in Francia.

Dopo il quale, vuole andare a Lourdes, prima di un noviziato ad El Abiod in Algeria.

Lo accompagno per tre giorni in Francia. Aveva riempito la mia auto di suppellettili che voleva

distribuire agli amici zingari d’Avignone.

Partenza dopo una messa alla Consolata di primo mattino. Vidi per un'ora gli zingari felici

fargli festa. Si pernottò a Tolosa. L’indomani visitammo Saint Saturnin, la chiesa che vuole

mantenere sulle pareti i segni dei cavalli di Napoleone.

A Lourdes la grande piscina per i malati in visita al santuario non la vedo. Indossato un costume

qualsiasi in affitto entro in una comune vasca da bagno, ma di cemento all’aperto, mentre Enzo

compie gesti con una mano, e prega.

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