19.05.2020 Views

Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

STORIE DELLO SCI CLUB 18

PROLOGO

80 anni a cavallo di due secoli sono un tempuscolo della Storia ma la somma degli eventi che

hanno influenzato l’evoluzione di un circolo sportivo può diventare un racconto che riflette le

profonde trasformazioni della società, degli stili di vita, degli obiettivi dei singoli.

Queste “storie”, raccolte grazie alla tenace perseveranza di un socio, Carlo Durazzo, sono

istantanee di vita vissuta e di attimi non ripetibili che ci ricordano come dal 1930 sia cambiato il

mondo che ci circonda e di conseguenza come si siano modificati molti aspetti, sia della vita

sportiva sia sociale, dello Sci Club 18.

Una cosa però si è tramandata nel tempo, il DNA originario, foggiato dai diciotto amici fondatori

quando ne compilarono lo statuto, rimasto immutato per 78 anni e modificato solo per adeguarsi

ai tempi moderni, che suggerivano una maggiore partecipazione dei soci alla conduzione del

club. Era quello che tutti chiamavano “lo spirito diciottino” che i soci fondatori successivi,

subentrati ai diciotto originari seppero tramandare immutato attraverso tutti i travagli provocati

dallo scorrere del tempo e dalla trasformazione degli scenari.

Ciò che non traspare, né lo potrebbe, trattandosi di istantanee, è quell’evoluzione che ha portato

un club di amici romani a diventare un sodalizio sportivo fra i più importanti, non solo

storicamente, del nostro paese.

In principio fra i soci c’erano molti fondisti di alto livello e basterebbe ricordare la conquista

dello Sci d’oro del Re, la staffetta per universitari, vinto dalla squadra del 18 per tre volte

consecutive e i successi di Guido Venosta, uno dei personaggi che per i suoi meriti sociali e

culturali ha fatto grande Milano. Quando si sviluppò lo sci alpino per potersi confrontare con i

campioni – allora principalmente austriaci – alcuni nostri soci si recarono a scuola di discesismo

a St. Anton am Arlberg. I risultati furono ottimi perché ai IV Giochi Olimpici Invernali di

Garmisch Partenkirchen del 1936 due degli azzurri erano nostri soci: Adriano Guarnieri e

Federico Pariani. Vincitori di Littorali furono Mario Franchetti, Harvey Telfner, Rasi e Giuliano

Babini. Allora vigevano ancora gli ideali decoubertiniani e le sponsorizzazioni non esistevano

ancora, infatti erano esclusi i maestri di sci.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!