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Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo

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Lo stesso anno a Courmayeur ci fu il primo Campionato Italiano Cittadini (Trofeo Ferruccio

Gilera). Vinse in slalom Nanni Serralunga. Carlo Durazzo arrivato 4° in discesa, 5° in gigante e

8° in slalom, ha la fortuna di vincere la Gran Combinata Alpina, anche perché il più forte,

Attilio Colombo del Monza salta una porta in slalom e viene penalizzato di 5 secondi ( allora era

il regolamento). Dino arrivato 2° in slalom, 9° in gigante e avendo mancato la discesa arrivando

solo 15°, si piazza 4° in Gran Combinata, arrabbiatissimo perché il primo premio era un

motorino, non si erano mai visti fino allora premi così importanti. Erano stati dati dalla famiglia

Gilera in ricordo del loro figlio Ferruccio venuto a mancare da poco e molto amato da tutti noi.

E’ interessante notare che erano 60 gli iscritti, partirono tutti in slalom e gigante ma solo 35

presero il via in discesa !

Nel 1959 entra a rafforzare la squadra un ottimo sciatore universitario cortinese Ascanio

Menardi. Al Derby dei Cittadini di Sestriere arriva 3° Antonio Bertolaja. L’incontro con il SAS

a Sestriere è per la prima volta fatto con squadre di tre persone perché del 18 erano presenti solo

Dino, Antonio Bertolaja e Nicolò Donà! Perdemmo male con SAS 1 primo, SAS 2 secondo e

noi terzi ! Ai secondi Campionati Italiani Cittadini a Courmayeur arriva in discesa 2° Antonio

Bertolaja che sarà 5° in gigante e in gran combinata Alpina; secondo in slalom il sempre

attivissimo Nanni Serralunga. Bertolaja si rifarà a fine stagione al Concorso del SAI a Cervinia

dove in discesa batté tutti compreso il Campione del Mondo Universitario in carica, il tedesco

Müller.

«Ricordo bene quella gara avevo sciolinato gli sci di Antonio e i miei. Obbligai Antonio a

portare gli sci in spalla , per non rovinare la sciolina dall’arrivo della funivia fino alla partenza

della discesa dal Colle del Teodulo ( 2 km). Gli altri non lo fecero e mi accusarono di essere un

fanatico, però Antonio vinse con 5 secondi per la sua bravura ma anche per la sciolina. La

riprova fu che io arrivai 8° assoluto battendo metà della squadra universitaria italiana e vari

stranieri. Fu la mia ultima gara seria». (Carlo Durazzo)

Antonio Bertolaja racconta

«Ho sempre sciato tutta la vita, sono nato con gli sci ai piedi... A Carezza andavo a vedere il

fungo sotto il quale ero nato... Mio padre mi aveva raccontato che ero nato sotto un fungo ... La

montagna c'è sempre stata nella mia vita.

Andavo con i miei amici di Baveno sul lago Maggiore il sabato e la domenica. La domenica

pomeriggio scendevamo dal Mottarone con gli sci fino sul lago. Fin dove c'era neve, bene,

altrimenti venivamo giù ugualmente, sulle foglie di castagno, in mezzo ai ricci. Cascavamo e ci

rialzavamo. Erano gli anni subito dopo la guerra. Sempre in quell’epoca ho fatto una gara a

Sestriere a coppie con Alfonso Puricelli. Abbiamo vinto... io avevo la fortuna di vincere spesso.

Poi arrivò il periodo dell’università e la prima cosa che feci fu quella di cercare il CUS Milano

per poter andare a sciare con degli amici anche perché a Milano non conoscevo nessuno. Ho

iniziato così a fare qualche gara con loro. Era uno Sci Club di “strapelati”, non c'erano soldi.

Avevamo un maglione nero con due strisce bianche, una cosa terribile, sembravamo degli

scarafaggi però ci divertivamo».

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