Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo
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Nell’agonismo ci entrammo negli anni ’60, quando i miei fratelli, da Lecce, frequentavano le
gare sugli Appennini, quando ancora avevano il sapore del pionierismo e dell’avventura.
Emanuele ed io, avendo frequentato più Cortina, negli anni ’80 diventammo anche bravetti e,
per qualche anno, siamo stati molto vicini ad entrare nel giro delle nazionali maggiori.
In quegli anni lo SC 18 esisteva solo come ‘club mondano’, ed entrambi, sebbene in nazionale
Universitaria, per continuare ad allenarci seriamente entrammo, in tempi diversi, nelle Fiamme
Oro della Polizia di Stato.
Fu da lì che Nicola Gandini mi convinse ad entrare al 18, invitandomi a fare da traino per la
squadra universitaria che stava per nascere, era il 1989.
I miei fratelli più grandi, che nel frattempo studiavano in Svizzera facendo già parte del SAS,
quando rientrarono in Italia, nella seconda metà degli anni ’80, aderirono gradualmente al 18.
Il primo Italo Suisse a cui partecipai e in cui si iniziano a rivedere ‘veri’ soci fu quello di Cortina
’88, dove però non riuscimmo ancora a prevalere. Rebecchini, Reale, Sartogo e il povero
Giovanni Donà dalle Rose (per me il diciottino perfetto) testimoniavano un nuovo trend nelle
convocazioni della squadra.
Il nuovo ciclo, iniziato con una vittoria, è a Saint Moritz ’90.
L’apporto di Micky ed Alex Marzola, di Damiano ed Emanuele Reale fu determinante. Micky
era ancora nella squadra italiana di Coppa del Mondo.
Una vittoria schiacciante della nostra squadra fu invece ottenuta all’Etna nel ’92.
Sulle nevi marce e un po’ imbrunite dalle polveri del vulcano, si impose Morelli con la sua
sciata ‘morbida’, 2° Pivato, 3° Amedeo.
Nel ’94 gli svizzeri ci ospitarono a Crans Montana, Pivato era ancora in attività da atleta ed
infatti si impose senza problemi nel gigante, io vinsi lo slalom parallelo.
Di nuovo una vittoria senza problemi nella loro tana!
A Cortina nel ’96 le gare si svolsero sui Tondi del Faloria, per l’ultima volta la vecchia squadra
del 18 (Pivato, Morelli, A. Reale) difende i colori del circolo, e fu l’ennesima vittoria in
scioltezza… la 4° consecutiva!
Davos ’98, la squadra era rimaneggiata e di molto ringiovanita, vinse il SAS.
Cortina 2000, ritorno alla vittoria.
Per la verità la squadra Svizzera era molto competitiva, ma essendo rimaneggiata, fecero correre
anche dei ‘seniores’, uno dei quali, Jean Philippe Rochat, cadendo, fece schizzare la somma dei
tempi e ci consegnò la vittoria.