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Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo

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SAS). Ritrovai la squadra Universitaria Italiana a St.Moritz che era composta solo da

diciottini. Ricordo Sandro e Beti Menardi, Romano Rimoldi, Dino Zamboni e Furio Nordio ...

che aveva staccato dal chiodo gli sci in quei giorni. La discesa sulla pista olimpica di St.

Moritz era pane per i miei denti, l’avevo già fatta in gara molte volte. Infatti, arrivai benissimo:

9°, ma Furio arrivò 7°, per me fu una sorpresa! Come aveva fatto senza allenamento?

Comunque, al Palace, la sera successiva, fui cosparso di crema chantilly (ufficiava Lorenzo

Attolico) e ingaggiato come temporaneo: il tirocinio durò due anni ... ma questa è un'altra

storia».

A proposito di quella libera Furio ricorda in una lettera a Vittorio che :

« Alla fine della libera a St. Moritz c’era un piano prima del traguardo, posto su un cucuzzolo

dove stava il pubblico a vedere gli arrivi. Soltanto che proprio prima del traguardo, una cunetta

fungendo da trampolino, mi ha lanciato in aria a sfiorare con la testa lo striscione del

traguardo, teso tra due pali e mi sono trovato di colpo in volo con gli sci 20 centimetri sopra le

teste della gente che era ai lati. Per fortuna il terreno d’atterraggio era in pendenza, così non è

successo nulla. Ma, al momento, trovandomi lassù inaspettatamente, ho esclamato d’istinto; “

Porca f.. !” Risultato; appena atterrato, sei corso tu da me a sgridarmi, ed io ti ho certamente

mandato a spasso, magari dicendoti di provare un po’ tu a trovarti d’improvviso così alto in

aria».

Gli incontri con il SAS e “l'organizzazione dei 18”

A organizzare lo Sci Club con soci sparsi in tutta Italia c'era Lanfranco Colombo, detto Cesira.

Lo faceva da Milano, o meglio, tentava di farlo, ma tutti, individualisti, partecipavano alle gare

che più gli piacevano, 21 prendendo in giro “il Cesira”. Le sole manifestazioni organizzate erano

gli incontri con il SAS e la Coppa Fiamingo a Sestriere, uno slalom gigante che si svolgeva in

occasione del Derby Internazionale dei Cittadini.

Lanfranco Colombo. Dalle Terme di Salsomaggiore al 18

Lanfranco Colombo racconta che il suo ingresso nello Sci Club 18 è avvenuto mentre si curava

una sinusite alle terme di Salsomaggiore. Nel suo hotel si trovavano anche Giorgio e Mario

Franchetti che, intenzionati a dare nuovo vigore al livello agonistico dello Sci Club 18, gli

chiesero di prendere in mano la situazione. Cesira, questo il nomignolo che gli fu affibbiato, per

le sue doti culinarie, iniziò a seguire la squadra del 18 nel 1949. Anni di grande divertimento,

con la prima squadra: Dino Zamboni incontrollabile “discolo”, il grande Eugenio Monti, Ugo

Pompanin, Sandro e Beti Menardi, Nanni Serralunga uomo “speciale”, Furio Nordio di Trieste,

Romano Rimoldi figlio del proprietario del Corona a Cortina. Poi c'era la seconda squadra,

composta così racconta Cesira - da molti nobili Vittorio di Sambuy, Paolino Asta, Lorenzo

Attolico, Muki Windischgraetz.

« Allora erano dei bei temo perché non c'erano donne nel 18 a portate scompiglio, mah!.. di

donne ce n'erano a volontà, ma non erano socie del Club.»

Lanfranco Colombo si occupava anche delle convocazioni degli atleti, per telegramma....

Racconta Lanfranco:

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