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Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo

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di sci a stagione con la nazionale, oltre gli allenamenti estivi con allenatori quali Hans

Hinterseer e Adrien Duvillard.

Gli allenatori della nazionale erano: Angelini e Pompanin, coadiuvati da Hermann Nogler.

Nicolò mi ha confortato e sostenuto e l’anno dopo la squadra del 18 con me era al completo.

Le Mascottes

Una volta non c’erano le donne ma c’erano le girls.

Anna (Bozza) in primis. Lei ci seguiva alle gare, mi ricordo a un concorso del SAI, a Cortina,

nella serata di chiusura c’era il teatrino del SAI e Anna ha inscenato, era bellissima, la danza

dei veli in palcoscenico, rimanendo con un body rosso trapuntato di distintivi del 18, io ero

piccolissimo, e la mia ammirazione per il 18 era alle stelle.

Alla partenza delle gare lei si piazzava di fianco al cancelletto, e da ogni diciottino che partiva

riceveva una sonora pacca sul fondo schiena: noi cosi vincevamo. Lei sciava solo a spazzaneve

e mentre noi la mollavamo dal pino nero, lei si buttava dritto a spazzaneve e ci puliva la pista,

ciao Anna, come eri bella e simpatica, ti ricordiamo.

Altra mascotte era Doris (Pignatelli), anche lei bellissima. Doris sciava bene anche sull’acqua,

altri potranno parlare di lei.

Patrizia (Medail) merita un libro dedicato a lei. Lo devo scrivere, a parte.

L’ho sempre conosciuta, a Innsbruck era arrivata 10° alle Olimpiadi in gigante, l’ho rivista nel

gennaio del 63 in Faloria, ero matricola in Legge. Vedo una dal di dietro, era china e si stava

mettendo gli sci (una visione splendida), non la riconosco all’istante, ma solo quando la supero:

era lei ……

Insieme a lei, Daniele, Nicola, e Cecilia, eravamo inseparabili nel periodo universitario.

Il biscottino Cecilia Colussi

“Ciapel su, ciapel sot che l’è l’biscot”

The biscuit, voleva entrare dopo essere stata una girl. Nicola mi dice: io la presento, tu la

raccomandi? Of course, con gioia (l’unica volta che ho fatto una cosa del genere, e ne sono

fiero, cara Ceci). Dopo è stata la volta del Toni e qui Nicola, dato che è un preciso, può essere

esplicito.

Campionati Italiani a Courmayeur (La slavina di Panej) del 67

Finito malamente il gigante, dove Daniele e Gregorio non erano andati particolarmente bene,

incontro Gigi (Panej) con Renato (Rosa) che mi chiedono di andare con loro a fare una

ricognizione della Discesa, che si sarebbe dovuta disputare di lì a giorni e a me serviva per i

punti che in quella gara valevano il doppio. Rifiuto dicendo di dover seguire lo slalom

femminile dove erano in gara Patrizia e Giovanna (sue sorelle).

La neve alla Tête d’Arp era abbondante e marcia, ma loro, come organizzatori volevano

assolutamente che la discesa degli italiani si disputasse (Gigi era un abruzzese coriaceo). I due

hanno attraversato in diagonale la valle ed è caduta la slavina. È stato un giorno straziante e

tutta la valle era in lutto.

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