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Da Roma a Cortina di Carlo Durazzo

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d’altri paesi: USA, Francia, Austria, Svizzera, Gran Bretagna, Norvegia, Svezia, America

Latina ecc... Furono ammessi soci esteri.

Questa vocazione va ulteriormente coltivata perché serve ad evitare di cadere nel

provincialismo e non può che essere utile al progresso agonistico ed all’ “orizzonte mentale”

dei soci»

I diciottini ottennero anche molti successi ai Littoriali della neve: Harvey (a quel tempo lo

chiamavano Arviero!) Telfner divenne littore di slalom nel 1936, 37 e 39, e littori

rispettivamente di combinata e di discesa nel 1939 Bubi Corsi e Mario Franchetti. Famoso fu il

telegramma spedito da San Martino di Castrozza al GUF di Perugia, durante i Littoriali

del 1937. Così racconta un giornalista dell'epoca: 1

«Prima della gara obbligata Sandro Oddi Baglioni era pallido pallido. “Ti senti male?” - gli

avevano chiesto. Sandro si era limitato a scuotere il capo e scrollare le spalle ma dopo la prima

prova il suo pallore si era spaventosamente accentuato tanto che stavo pensando di

trasportarlo... Al termine della gara mi ero precipitato a valle e non rividi che di lì ad un paio

d'ore il capintesta dei GUF Perugia. Era trasformato: le guance rosee, gli occhi lucenti,

un’allegria smodata. “Siamo salvi, siamo salvi!” diceva alle sue maglie rosse abbracciandole

e sgambettando dalla contentezza. Cos’era successo? Telfner aveva vinto ed annunciando

telegraficamente il trionfo perugino ai dirigenti Oddi Baglioni aveva potuto permettersi di

aggiungere nel testo due fatidiche parole: “Mandate quattrini”. Già, erano rimasti senza un

soldo, i goliardi perugini e non sapevano come fare per pagare il conto. Quale disastro se

Arviero avesse perduto!».

Sono famosi gli incontri fra il 18 e i milanesi dello Sci Club A e del GUF. Fra i soci del tempo è

degno di menzione Gianni Albertini che nel 1929 aveva partecipato con una pattuglia della

SUCAI Milano alla ricerca sul pack dell'equipaggio del dirigibile Italia, precipitato nel tentativo

di raggiungere il Polo Nord.

Nel 1939 fu inaugurata la funivia del Faloria di proprietà dei Franchetti. Mario, a conclusione

dei Littoriali di Madonna di Campiglio invitò la squadra del GUF Torino a Cortina a scopo

promozionale e divennero soci del 18 Giorgio Aimone Marsan, Carlo e Cino Ceriana, Gigi

Corti, Mimmo Christillin e Giovanni Nasi, in seguito cooptato come fondatore.

Nel 1940 il 18 disputò un incontro con il SAS ad Arosa. Vincenzo La Porta (allora presidente

della Fisi e podestà di Selva) organizzò un vagone riservato che portò da Chiusa di Val Gardena

fino a Coira la nostra squadra. Vi facevano parte Dori Albertini, Giuliano Babini, Piero Bovio,

Adriano Guarnieri, Mario e Giorgio Franchetti e Muky Windishgraetz. Anche in piena guerra, il

18 riuscì a organizzare almeno due incontri con il SAS e partecipare nel febbraio 1943 anche ai

campionati universitari svizzeri a Wengen con una squadra composta da Ernesto Aliverti,

Giuliano Babini, Nandino Borletti, Bruno Casari, Leo Ceschi, Massimo Corsi, Popi Crivelli,

Pino Fiocchi, Mario Franchetti, Giovanni Nasi, Ascanio Palchetti e Gianmario Rossi. Mascotte

della squadra la signora Elsa Cova, figlia del proprietario della pensione Falken di Wengen,

dove alloggiavano i nostri.

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