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don chisciotte pagina 102<br />
La grotta di Montesinos<br />
L'episodio della grotta di Montesinos offre al Traduttore un'altra occasione<br />
di intervento. Come dice il titolo del capitolo ventitreesimo, si tratta di cose<br />
che Don Chisciotte racconta di aver visto «e la cui impossibilità o grandezza<br />
fa sì che si ritenga apocrifa questa avventura». Dobbiamo supporre che<br />
questo titolo sia farina del Narratore, ma il sospetto non nasce da lui:<br />
«Dice il Traduttore di questa grande storia dall'originale, scritto dal<br />
primo autore Cide Hamete Benengeli, che arrivando al capitolo<br />
dell'avventura della grotta di Montesinos, al margine del libro erano<br />
scritti questi ragionamenti per mano dello stesso Hamete: Non mi<br />
posso convincere né persuadere che al valoroso Don Chisciotte sia<br />
accaduto puntualmente tutto ciò che nel precedente capitolo è scritto:<br />
la ragione è che tutte le avventure avvenute finora sono state possibili<br />
e verosimili, mentre per questa della grotta non trovo nessuna via per<br />
ritenerla veridica, essendo così fuori dai limiti della ragionevolezza.<br />
Ma pensare che Don Chisciotte mentisse, essendo il più veridico<br />
idalgo e il più nobile cavaliere dei suoi tempi, non è possibile; non<br />
avrebbe detto una menzogna neanche se l'avessero costretto. D'altra<br />
parte considero che la raccontò lui, e la disse con tutte le circostanze<br />
riferite, e che non poté fabbricare in così breve tempo una simile<br />
macchina di castronerie, e se questa avventura sembra apocrifa, non ne<br />
ho colpa io; e così, senza affermarla falsa né vera, la scrivo. Tu,<br />
lettore, essendo prudente, giudica secondo il tuo parere, che io non<br />
debbo né posso fare altro; dato che si dà per certo che al momento<br />
della sua fine e morte dicono che [Don Chisciotte] la rinnegò, e disse<br />
che l'aveva inventata, sembrandogli che conveniva e quadrava bene<br />
con le avventure che aveva letto nelle sue storie» [DQ, II, 24].<br />
Abbiamo, dunque, i seguenti elementi:<br />
1) il Traduttore testimonia l'esistenza di una nota al margine del testo<br />
originale (e il Narratore deve fidarsi);<br />
2) Cide è perplesso di fronte al racconto di Don Chisciotte: l'avventura è<br />
inverosimile, ma Don Chisciotte non mente; il racconto non sembra esser<br />
tale da inventarsi in poco tempo, e dunque sembra apocrifo: giudichi il<br />
lettore (che si muove nel romanzo senza guida, <strong>com</strong>e sappiamo); ma si dà<br />
per certo che Don Chisciotte avrebbe confessato di averla inventata - cosa<br />
che contraddice la sua assoluta veridicità;<br />
3) il Narratore non prende posizione.