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don chisciotte pagina 29<br />
Lozana andaluza, lontanissimo dai modi in cui vengono chiamate le dame<br />
dell'amor cortese.<br />
In aggiunta a questo, si può anche vedere nell' incipit cervantino un<br />
ostentato disinteresse per la nascita e la stirpe del suo eroe. È un punto che<br />
coincide con quanto scrive Erasmo nell' Elogio della follia:<br />
«Se poi volete sapere il luogo di nascita, visto che oggi si ritiene che il<br />
luogo in cui sono emessi i primi vagiti abbia grandissima importanza<br />
per la nobiltà, io non sono nata né sull'isola di Delo errante, né<br />
dall'ondoso mare, né dalle profonde caverne, bensì proprio nelle isole<br />
fortunate» 18 .<br />
Procedendo nella lettura notiamo che, prima ancora di presentare per nome,<br />
cognome e carattere il suo protagonista, Cervantes fornisce dati sul suo<br />
piccolo ambiente. C'informa dell'antichità delle armi: «...non molto tempo fa<br />
viveva un idalgo di quelli con la lancia nella rastrelliera, l'antico scudo, il<br />
ronzino magro e levriere da caccia». Don Chisciotte conserva le armi degli<br />
antenati <strong>com</strong>e reliquie da museo, che nessuno usa più da tempo. Il suo<br />
cavallo non sembra capace di galoppare agile in un torneo, ma è flaco, cioè<br />
magro, debole. Alle reliquie, possibile testimonianza di un passato di<br />
maggior lustro, si contrappone la situazione economica del presente,<br />
realisticamente rivelata dalla dieta abituale di Don Chisciotte: carne di<br />
vacca, che era abbastanza a buon mercato, salpicón, piatto di carne salata,<br />
molto economico, duelos y quebrantos, cioè frittata con pancetta.<br />
Quest'ultimo piatto è indicato usando un nomignolo ironico che aveva<br />
assunto in ambiente converso, dove mangiare carne di maiale significava<br />
infrangere un tabù secolare e provocava un disagio tanto maggiore quanto<br />
superficiale era stata la conversione. Da qui l'indicazione ironica della<br />
sofferenza di chi, dovendo adottare usi e costumi cristiani, mangiava ciò che<br />
mai i suoi antenati avrebbero portato in tavola. Per estensione si diceva di<br />
qualcuno che era dolido y quebrantado. Era un piatto tipico del sabato,<br />
perché non rompeva la rituale astinenza dalle carni prescritta per la<br />
<strong>com</strong>unione domenicale. Don Chisciotte, inoltre, non mangia carne di<br />
venerdì: questa annotazione del Narratore sottolinea che il personaggio<br />
appartiene alla casta cristiana, e questo dato non si discute, o non si<br />
dovrebbe discutere.<br />
Il vestito è ben curato, ma non lussuoso. Vive con una governante sui<br />
quarant'anni, una nipote non ancora ventenne, e un garzone che non svolge<br />
alcun ruolo nella storia. La sua età sfiora i cinquant'anni, e il suo aspetto<br />
fisico, la cui descrizione non è casuale, è quello di un uomo alto, asciutto,<br />
molto simile al tipo umano che un famoso trattato dell'epoca chiama<br />
temperamento caliente y seco. Huarte de San Juan, nel suo Examen de<br />
ingenios (1575) descrive questo temperamento <strong>com</strong>e una personalità ricca di<br />
intelligenza e immaginazione, collerica e malinconica, propensa alle manie.<br />
18 Erasmo, Elogio della pazzia, cit., 60.