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don chisciotte pagina 77<br />
che, se faccio questo a seco, cosa farei en mojado? [lett. all'asciutto /<br />
sul bagnato]» [DQ, I, 25].<br />
Questo progetto insano provoca una seria perdita di credibilità agli occhi di<br />
Sancio, che la manifesta nel momento in cui il cavaliere torna a parlare<br />
dell'elmo di Mambrino (in realtà una bacinella da barbiere):<br />
«In nome di Dio, signor Cavaliere dalla Triste Figura, non posso<br />
sopportare né pazientare su alcune cose che dice vostra grazia, e<br />
attraverso le quali mi figuro che tutto ciò che mi dice di cavalleria,<br />
conquiste di regni e imperi, di dare insule e fare altri favori e<br />
grandezze, <strong>com</strong>e usano i cavalieri erranti, debbono essere tutte cose<br />
d'aria e d'inganni» [DQ, I, 25].<br />
Sancio ha ovviamente paura che la sua insula, se verrà, risulti una cosa<br />
irreale, <strong>com</strong>e appunto l'elmo di Mambrino. Don Chisciotte risponde, a<br />
proposito delle diverse interpretazioni sull'elmo/bacinella, chiamando in<br />
causa gli incantatori, ma non deve risultare convincente. E tuttavia dà un<br />
certo fondamento pazzescamente logico al relativismo interpretativo: «Così,<br />
ciò che a te sembra una bacinella da barbiere, a me sembra l'elmo di<br />
Mambrino, e a un altro gli sembrerà un'altra cosa» [DQ, I, 25].<br />
Poco dopo, avendo deciso di simulare la pazzia, Don Chisciotte dirà la<br />
verità su Dulcinea: a quanto gli risulta, non sa leggere né scrivere, né in tutta<br />
la sua vita ha mai visto una sua lettera; né dei suoi amori, avendola egli vista<br />
non più di quattro volte: è la figlia di Lorenzo Corchuelo e Aldonza<br />
Nogales. Sancio la conosce bene: è una sorta di donnone ben piazzato, più<br />
robusta che raffinata. Che se ne fa Aldonza Lorenzo di servitori invitati a<br />
omaggiarla? Come diventa Dulcinea? Don Chisciotte risponde che si tratta<br />
di una deliberata trasfigurazione intellettuale:<br />
«Pensi tu che le Amarilis, le Filis, le Silvie, le Diane, le Galatee, le<br />
Alide, e altre simili di cui i libri, i romances, le botteghe dei barbieri, i<br />
teatri delle <strong>com</strong>medie, sono pieni, erano veramente dame in carne e<br />
ossa, e di coloro che le celebrano e le hanno celebrate? No di certo,<br />
anzi i più se le immaginano per dare un soggetto ai loro versi, e per<br />
essere considerati innamorati e uomini che hanno valore per esserlo.<br />
Così mi basta pensare e credere che la brava Aldonza Lorenzo è bella<br />
e onesta; e quanto al lignaggio, poco importa, che non debbono fare<br />
un'indagine per darle qualche abito, e io faccio conto che è la più alta<br />
principessa del mondo» [DQ, I, 25].<br />
Insomma, sul lignaggio di Dulcinea è sempre meglio sorvolare. Comunque<br />
sia, Don Chisciotte dichiara candidamente che l'amor cortese è una finzione<br />
che ha soltanto un valore estetico: non si limita a fare l'innamorato, <strong>com</strong>e<br />
vuole il suo ruolo di cavaliere errante, ma ritiene anche che questo ruolo<br />
«consista nel fare» gli innamorati. Almeno su questo aspetto la cavalleria è<br />
poesia e rivestimento ideale di una realtà quotidiana. Questo potrebbe<br />
significare che Don Chisciotte ha raggiunto la convinzione che il conflitto<br />
tra realtà cavalleresca e realtà quotidiana sia inevitabile: per vivere in modo