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VETRIOLO - ClassiciStranieri.com

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don chisciotte pagina 64<br />

quello di Marcela con la solitudine dei boschi, in una sorta di vita eremitica<br />

laica.<br />

È questo il punto in cui Don Chisciotte afferra il concetto e si schiera dalla<br />

parte della pastora, impedendo agli uomini di inseguirla. È un momento<br />

importante del romanzo: il protagonista ha cambiato idea, ha accolto le<br />

ragioni di Marcela e si sente in dovere di intervenire in sua difesa. Ed è una<br />

singolare evoluzione: il reazionario cavaliere e la rivoluzionaria pastora<br />

convengono sul tema della libertà, dell'esser nati liberi, contro l'opinione<br />

irriflessiva, epperò maggioritaria e dominante.<br />

L'episodio di Marcela è uno degli assi portanti nella struttura del romanzo.<br />

Lungi dall'essere un episodio intercalato, è un vero snodo dell'intera azione.<br />

Più ancora: è una fonte di significati e chiavi di lettura che illuminano anche<br />

gli episodi successivi.<br />

Forse non è casuale, né senza malizia, che Cervantes, dopo lo straordinario<br />

elogio della castità di Marcela, riporti l'attenzione sulla sessualità. Marcela è<br />

un ideale, un'esemplarità, e nel suo personaggio la castità è un tratto<br />

inevitabile: se mancasse, Marcela sarebbe sì contrapposta al mondo cortese,<br />

ma nel ruolo di eroina negativa, <strong>com</strong>e Areúsa o Lozana, quindi in un ruolo<br />

critico ma non proponibile <strong>com</strong>e esemplare. Cervantes ha bisogno di<br />

affermare la legittimità della rivendicazione femminile della libertà, che in<br />

questo episodio è molto più importante della critica sociale che si può<br />

svolgere con il personaggio negativo della prostituta o dell'emarginata;<br />

sceglie dunque una persona che non può essere attaccata per un uso<br />

immorale della libertà stessa. Naturalmente, prende le categorie<br />

morale/immorale nella concezione che ne ha il volgo, e costruisce un<br />

personaggio al quale i moralisti dell'epoca non possono rimproverare niente.<br />

Marcela, dunque, deve essere bella e onesta. Poi si può chiudere la parentesi<br />

ideale e tornare al quotidiano, dove appunto ritrova il problema della<br />

sessualità, e si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, con una leggera e<br />

garbata ferocia. Lo fa in due tempi, con i due episodi immediatamente<br />

successivi.<br />

Nel primo, quasi a significare il carattere naturale dell'eros, è Ronzinante a<br />

mettere nei guai il suo padrone, tentando di accoppiarsi con una cavalla, con<br />

grave delusione di Sancio, che considerava il nobile quadrupede «una<br />

persona casta e pacifica <strong>com</strong>e me» [DQ, I, 15]. Subito dopo, con una<br />

simmetria che, se fosse casuale, sarebbe stupefacente, i nostri eroi si<br />

ritrovano nella locanda in cui campeggia la figura scortese di Maritornes.<br />

Maritornes è l'antitesi del mondo cortese già nel suo ritratto: viso largo,<br />

fronte piatta, occhio storto, bassa e gobba... Nella locanda, che Don<br />

Chisciotte ha puntualmente scambiato per un castello, questo splendido<br />

esemplare di femmina ha l'abitudine di recarsi nottetempo da un carrettiere:<br />

«Si racconta di questa buona giovane che non prese mai siffatti<br />

impegni senza rispettarli, l'avesse pur presi in montagna e senza alcun<br />

testimone, perché di dava arie di gran idalga, e non riteneva un<br />

affronto trovarsi in quella condizione di servire nella locanda, perché

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