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Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est

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Storia in Martesana - N° 4 - 2010<br />

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prima. Negli archivi milanesi, purtroppo, le circostanze <strong>de</strong>lle due fondazioni e <strong>de</strong>lle rispettive<br />

intitolazioni non sono in alcun modo documentate, o meglio quelle carte si sono per sempre<br />

perdute. Ma come mi sembra senz’altro possibile e <strong>de</strong>l tutto logico che la <strong>de</strong>cisione di edificare la<br />

chiesa parrocchiale sia stata presa dalla comunità <strong>de</strong>i fe<strong>de</strong>li subito dopo la distruzione <strong>de</strong>lla chiesa<br />

centrale più antica - e certo con l’approvazione <strong>de</strong>lle gerarchie <strong>de</strong>lla diocesi milanese - così<br />

dobbiamo cercare almeno di immaginare per quale strano motivo, a pochi anni di distanza, alcune<br />

famiglie laiche tra le più ricche <strong>de</strong>l paese abbiano <strong>de</strong>ciso - nonostante il gran<strong>de</strong> e laborioso cantiere<br />

di Sant’Alessandro fosse appena stato chiuso e la nuova parrocchiale da poco tempo inaugurata, o<br />

forse non ancora - di iniziare l’edificazione di un’altra chiesa, questa volta privata, e contando solo<br />

sulle proprie forze.<br />

Perché mai, in altre parole, alcuni ricchi proprietari di Melzo e <strong>de</strong>l suo circondario sentono il<br />

bisogno di costruire un’altra chiesa proprio in quegli anni? “Non si tratta affatto, come ben si<br />

capisce, di sottovalutare la fe<strong>de</strong> e la pietas religiosa <strong>de</strong>i benestanti melzesi in un tempo nel quale la<br />

fe<strong>de</strong> ed i comportamenti ispirati dalla Chiesa influenzavano ogni aspetto <strong>de</strong>ll’esistenza, ma<br />

possiamo tranquillamente relegare fra le leggen<strong>de</strong> l’i<strong>de</strong>a che l’impresa edilizia lunga e molto<br />

costosa <strong>de</strong>lla costruzione di Sant’Andrea sia stata ispirata solo da un impulso nobile e disinteressato<br />

di carità cristiana” 50 .<br />

Anche in questo caso, è evi<strong>de</strong>nte che le ipotesi da avanzare, per rispon<strong>de</strong>re a quella che mi è sempre<br />

sembrata una <strong>de</strong>lle doman<strong>de</strong> più interessanti, curiose e difficili circa la storia medievale di Melzo,<br />

possono essere più d’una, e perciò più d’una anche le risposte credibili e dotate di senso.<br />

E’ possibile che la spiegazione che stiamo cercando sia la più immediata, semplice e concreta:<br />

l’interesse <strong>de</strong>i fondatori verso i risparmi fiscali che per molti anni Sant’Andrea e la sua cappellania<br />

avrebbero consentito alle economie <strong>de</strong>lle loro famiglie; ma può darsi che accanto e ben oltre alle<br />

motivazioni fiscali ve ne fossero altre, molto diverse, che potevano essere intrecciate con quel<br />

diffuso e drammatico clima di profondi contrasti religiosi che da molto tempo, non soltanto a<br />

<strong>Milano</strong>, caratterizzava quello stesso periodo storico in cui entrambe le chiese di Melzo furono<br />

costruite.<br />

Non si conoscono carte capaci di provarlo, anche se potrebbe forse rappresentare un indizio la<br />

<strong>de</strong>cisione di intitolare proprio a san Pietro Martire, capo <strong>de</strong>ll’inquisizione milanese contro gli<br />

eretici, l’altare maggiore <strong>de</strong>lla chiesa parrocchiale di Melzo 51 .<br />

Cercare questa risposta non fa parte <strong>de</strong>lle finalità di questo studio: il quesito però andava almeno<br />

accennato, anche perchè, osservandole sotto questa nuova luce, anche le osservazioni svolte circa<br />

l’assenza <strong>de</strong>i maggiori proprietari melzesi dall’elenco <strong>de</strong>i fondatori <strong>de</strong>lla cappellania potrebbero<br />

essere consi<strong>de</strong>rate da ben altro punto di vista.<br />

3. SULLA PROPRIETÀ DELLA CHIESA<br />

Siamo davvero certi che le “sei” famiglie indicate nella parte centrale <strong>de</strong>l transumptus <strong>de</strong>l 1345 -<br />

quella parte in cui si dichiara di trascrivere l’antico atto <strong>de</strong>l “presunto” notaio Dossi <strong>de</strong>l 1025 -<br />

corrispon<strong>de</strong>ssero esattamente - intendo: senza alcuna omissione e nessuna aggiunta - a quelle che<br />

nel primo Duecento costruirono la piccola chiesa melzese di Sant’Andrea e più tardi ne istituirono<br />

la cappellania? La sola risposta possibile, secondo la logica, è che non ne siamo affatto certi.<br />

50 La citazione è tratta dalla mia Storia di Melzo.<br />

51 Pietro Rosini, conosciuto come Pietro Martire o Pietro da Verona (Verona, circa 1205, Seveso 6 aprile 1252)<br />

predicatore appartenente all’ordine dominicano, fu inviato da papa Gregorio IX in Lombardia come capo <strong>de</strong>gli<br />

inquisitori che avevano il compito di reprimere le eresie. Qualche anno più tardi, a Firenze col me<strong>de</strong>simo compito,<br />

fondò una “sacra milizia” che secondo la tradizione si sarebbe contrapposta a quelle <strong>de</strong>i catari in due vere e proprie<br />

battaglie. Nel 1252 fu ucciso mentre percorreva a piedi la strada da Como a <strong>Milano</strong>. Fu canonizzato l’anno seguente da<br />

Innocenzo IV. Le sue spoglie si trovano nella chiesa milanese di Sant’Eustorgio.<br />

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