Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est
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Storia in Martesana - N° 4 - 2010<br />
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Fig. 11. Stemma alessandrino <strong>de</strong>i Canis<br />
Non saprei dire se esistano specifici documenti in grado di provare che l’alessandrino Emanuele<br />
Cane, padre di Facino, discen<strong>de</strong>sse in modo diretto o fosse solo imparentato coi <strong>de</strong> Canibus che un<br />
secolo prima erano “con-<strong>signori</strong>” di Frassinetto, Rossignano e Celle, nel Monferrato, perché questo<br />
particolare non riguardava la mia ricerca e ho trascurato di approfondirlo. Anche se non si conosce<br />
un albero genealogico di Facino e <strong>de</strong>lla sua famiglia; si ritiene, comunque, che i Canis di Casale<br />
“fossero un ramo <strong>de</strong>lla famiglia di Pavia, i quali furono ghibellini, dapprima sostenitori <strong>de</strong>l<br />
marchese Giovanni di Monferrato, di poi a lui avversi” 118 .<br />
Condottiero al servizio prima <strong>de</strong>i più svariati <strong>signori</strong>, quindi <strong>de</strong>l marchese Teodoro II di Monferrato,<br />
Facino comandò i suoi temuti cavalieri contro i Savoia, meritandosi come ricompensa il feudo <strong>de</strong>l<br />
borgo natale <strong>de</strong>l padre 119 . Si diceva che fosse sanguinario e spietato e che nelle sue imprese<br />
mettesse una cru<strong>de</strong>ltà particolare, che ai più lo rese particolarmente odioso. Di lui si è scritto che<br />
“lampi di tragedia, furori e <strong>de</strong>vastazioni, intrighi, cru<strong>de</strong>ltà e <strong>de</strong>litti fanno da sfondo alla figura di<br />
questo singolare personaggio”, ed anche, come molto più ru<strong>de</strong>mente lo <strong>de</strong>finì il Lomonaco, che fu<br />
“un uomo sbalestrato di cervello”, ma certo fu proprio questa sua feroce <strong>de</strong>terminazione che nel<br />
1402 gli consentì di ottenere il completo controllo militare <strong>de</strong>l ducato di <strong>Milano</strong> dopo la morte di<br />
Gian Galeazzo Visconti, e un dominio che compren<strong>de</strong>va Novara e Alessandria giungendo fino a<br />
Tortona 120 .<br />
118<br />
ETTORE GALLI, Facino Cane e le guerre guelfo-ghibelline..., cit.<br />
119<br />
L’Archivio di Stato di <strong>Milano</strong> non conserva documenti importanti sui <strong>de</strong> Canibus, ma c’è una carta datata 1412 che<br />
riguarda l’infeudazione a favore di Filippino Cane <strong>de</strong>lla contea di Biandrate, già appartenuta al fratello Ficino (Feudi e<br />
Giuramenti, E, 1412).<br />
120<br />
Tra i luoghi più vicini a Melzo conquistati da Facino ci furono Cassano d’Adda e il castello di Melegnano. Le<br />
incertezze politiche seguite alla morte di Gian Galeazzo Visconti, quando i suoi figli lasciarono la reggenza alla madre<br />
Bianca Maria, avevano presto condotto alla guerra civile, di cui Facino approfittò per occupare Alessandria, Piacenza,<br />
Novara e Tortona, diventando conte di Biandrate, quindi alleandosi con Teodoro II° di Monferrato costrinse il duca<br />
Giovanni Maria Visconti a ce<strong>de</strong>rgli il governo effettivo <strong>de</strong>l milanese, che consolidò con la presa di Pavia. A Melegnano,<br />
Antonio e Maffiolo di Desio, fratelli di Filippino di Desio che era il castellano, avevano consegnato il Castello a<br />
Pandolfo Malatesta, uno <strong>de</strong>i preten<strong>de</strong>nti al ducato, che inten<strong>de</strong>va usarlo come base di operazione contro <strong>Milano</strong>. Il 16<br />
ottobre 1410 Facino annunciò una spedizione per impadronirsi <strong>de</strong>lla roccaforte, che però fu rimandata di tredici mesi.<br />
Nel dicembre 1411 Facino attaccò Melegnano e la conquistò, e la sua impresa venne celebrata a <strong>Milano</strong> il primo<br />
gennaio 1412 “con festeggiamenti solenni e luminarie”. Per approfondire la figura di Facino Cane si vedano<br />
DOMENICO TESTA, Storia <strong>de</strong>l Monferrato, Piano di Castello, 1982, e FERDINANDO GABOTTO, Gli Ultimi<br />
Principi d’Acaia e la politica subalpina dal 1383 al 1407, Pinerolo, 1897 e Torino, 1898, ma soprattutto Della vita e<br />
<strong>de</strong>lle militari imprese di Facino Cane, Archivio Storico Lombardo, IV, <strong>Milano</strong>, 1877, di Isaia Ghiron (1837-1889) che<br />
fu Prefetto <strong>de</strong>lla Brai<strong>de</strong>nse nella seconda metà <strong>de</strong>ll’Ottocento e poi suo Direttore benemerito, ma era nato a Casale<br />
Monferrato. Infine, l’utilissimo ETTORE GALLI, Facino Cane e le guerre guelfo-ghibelline..., cit.<br />
L’Archivio di Stato di <strong>Milano</strong> per il periodo 1391-1400 ha poca importanza, maggiore ne ha per il tempo posteriore;<br />
conserva, infatti, un documento di infeudazione a Filippino Cane <strong>de</strong>lla contea di Biandrate, già appartenuta al fratello<br />
Ficino (Feudi e Giuramenti, E, 1412).<br />
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