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Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est

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Storia in Martesana - N° 4 - 2010<br />

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appena si diffon<strong>de</strong>va la notizia di una visita pastorale non mancava mai, fra i <strong>de</strong>voti più ricchi <strong>de</strong>lle<br />

località interessate alla visita, la voglia di mostrare pubblicamente la propria fe<strong>de</strong> attraverso atti<br />

concreti - come la fondazione e la dotazione di una cappellania - simili a quello compiuto a Melzo<br />

da Caterina Rozza 223 . Centoventi anni dopo, nel corso <strong>de</strong>lla sua visita pastorale <strong>de</strong>l 1573,<br />

l’arcivescovo Carlo Borromeo si trovava perciò alla presenza di due cappellanie melzesi, quella<br />

molto più antica <strong>de</strong>lla chiesa privata di Sant’Andrea e quella di San Gerolamo fondata da Caterina<br />

Rozza: <strong>de</strong>ci<strong>de</strong>va di abolire la prima - “dopo avere ottenuto il consenso <strong>de</strong>i rappresentanti <strong>de</strong>lle<br />

famiglie che ne esercitavano ancora il giuspatronato” - trasferendo i suoi redditi nella nuova<br />

cappellania corale istituita per sua volontà e affidata ai canonici di Sant’Alessandro, con il preciso<br />

obbligo di a<strong>de</strong>mpiere agli obblighi <strong>de</strong>lle messe previsti dai legati <strong>de</strong>i rispettivi fondatori.<br />

Nel 1605 Fe<strong>de</strong>rico Borromeo - che nel suo rapporto chiama sempre l’istituzione più antica con il<br />

nome di ex-cappellania - si accorgerà che nessuna <strong>de</strong>lle disposizioni <strong>de</strong>l pre<strong>de</strong>cessore è stata<br />

eseguita e perciò le confermerà integralmente 224 . Nessuno <strong>de</strong>i documenti successivi ci racconta la<br />

conclusione <strong>de</strong>lla vicenda, ed ecco perché non siamo ancora in grado di stabilire la data esatta nella<br />

quale l’antichissima cappellania di Sant’Andrea, che secondo il transumptus preten<strong>de</strong>va di risalire<br />

addirittura al 1025, fu davvero abolita.<br />

filza 1331 - perciò un suo parente - 1477 gennaio 10. Si veda anche F. RUGGERI, Per un censimento <strong>de</strong>l clero<br />

ambrosiano nel sec. XV: benefici e beneficiati nelle filze <strong>de</strong>l notaio Giovanni Pietro Ciocca (1476-1500), in Studi di<br />

Storia Medioevale e di Diplomatica, 16, 1996, p. 135). Ringrazio Davi<strong>de</strong> Re per queste puntuali segnalazioni. Il<br />

rapporto di Gabriele Sforza si può leggere sul foglio n. 171 <strong>de</strong>l quinterno n. 24 <strong>de</strong>l primo volume manoscritto compreso<br />

nella “Miscellanea Pievi Diverse” e conservato nell’Archivio Storico Diocesano di <strong>Milano</strong>. Si tratta di un codice assai<br />

prezioso, rilegato, di carta color bruno chiara, con molte pagine ormai illeggibili. Reca un indice anch’esso manoscritto<br />

compilato da monsignor Carlo Marcora. I rapporti <strong>de</strong>lle varie visite pastorali non seguono nel manoscritto un ordine<br />

cronologico, ma sono disposte in modo casuale. Il volume, occorre avvertire gli interessati, non è ammesso alla libera<br />

consultazione data la sua estrema fragilità e uno stato di conservazione ormai molto precario.<br />

223 All’Archivio di Stato di <strong>Milano</strong> ho trovato nel fondo Culto, p.a., cart. 1494, nel fascicolo “Confraternite Comunità<br />

di Melzo, 1745-1795”, una lunga lettera non firmata e senza data ma certo scritta da un amministratore settecentesco<br />

<strong>de</strong>lla famiglia Rozza, dove si legge: “Ill.ma sig.ra e padrona colent.ma, mando l’informatione, la quale Vs. alli giorni<br />

passati mi richie<strong>de</strong> intorno alla casa, la quale dico esser sogetta al livello di 224 imperiali, il quale dall’anno 1452 sino<br />

all’anno 1625 si è sempre pagata alla capella di santo Gierolamo nella Chiesa di s.to Alessandro di Melzo. Una<br />

signora Margarita Rozza <strong>de</strong>l padre s.to Gierolamo instituì nella Chiesa di s.to Alessandro di Melzo una Capella sotto il<br />

titolo di S.to Gierolamo e la dotò di pertiche n. 211 di terra, et due case, con l’obbligo di tre messe feriali la settimana,<br />

parte di quali beni si trovano nel territorio et luogo di Melzo e parte nel territorio e luogo di Bornago..”. Più avanti la<br />

lettera precisa: con “atto <strong>de</strong>l notaio Silvestro Balsamo di <strong>Milano</strong> l’anno 1452 lunedì allo 1 <strong>de</strong>l mese di ottobre, altro<br />

notaio Gio. Pietro Chiocca l’anno 1481 martedì (?) febbraio”.<br />

224 Ecco il testo <strong>de</strong>l Cardinale Fe<strong>de</strong>rico: “Questa Cappellania fu eretta dall’anno 1573 in Cappellania Corale,<br />

continuando a celebrarsi le messe nel numero antico. Questa Cappellania però né venne cambiata nel titolo, né fu<br />

soddisfatto l’onere <strong>de</strong>lle messe, né tantomeno i redditi furono incassati, ragione per cui dal 1604 vennero aggiunti altri<br />

redditi da parte <strong>de</strong>lla Scuola <strong>de</strong>i Poveri”. Perciò “Si erigeranno da Noi in questa chiesa doi altri Canonicati o<br />

Cappelle Chorali, alle quali si uniranno, et assegnaranno per loro sostentatione tutti li beni, et redditi <strong>de</strong>lla Capp.a di<br />

santo Andrea construtta nel borgo di Melzo, cioè per la metà a ciascheduno di loro, quale unione, et applicatione<br />

doverà haver luogho quando et per qualsivoglia modo vacherà <strong>de</strong>tta Cappella, che hora possie<strong>de</strong> Mons.r Sormano<br />

Prevosto <strong>de</strong>lla Scala con obligo alli <strong>de</strong>tti Canonici o Cappellani Chorali d’intervenire in Choro a tutte le hore<br />

canoniche, et di sodisfare frati doi all’obligho <strong>de</strong>lla Messa in tutti li giorni di festa, et doi giorni feriali la settimana, o<br />

altro maggior obligo che apparerà dalla fondatione nella <strong>de</strong>tta chiesa, et come di ciò se n’è anche havuto il consenso<br />

da parte <strong>de</strong>lla famiglia <strong>de</strong> Ello, <strong>de</strong> Albignani, et <strong>de</strong> Lampreghi che pretendono il Iuspatronato di <strong>de</strong>tta Cappella per<br />

publico instromento rogato nelli atti <strong>de</strong>lla visita, et assegnare liberamente <strong>de</strong>tta chiesa alla scuola <strong>de</strong>i Disciplini, come<br />

però sarà riparata dal mo<strong>de</strong>rno Capp.no secondo le ordinationi <strong>de</strong>lla visita”.<br />

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