Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est
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Storia in Martesana - N° 4 - 2010<br />
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Il primo, il meno importante: verso la metà <strong>de</strong>l cinquecento, ai 33 capifamiglia chiamati da Ello<br />
dobbiamo ora aggiungere i tre chiamati Baroni, per un totale di 36, così come aumenta da 242 a 331<br />
pertiche l’estensione di fondi melzesi che queste famiglie complessivamente posse<strong>de</strong>vano. Ci<br />
sembrava che a Melzo ci fossero fin troppi da Ello, ma a<strong>de</strong>sso ne abbiamo di più.<br />
Il secondo: nella moltitudine davvero vasta ed imprecisata di tutti questi melzesi un tempo<br />
provenienti dal comune lecchese di Ello, per la maggior parte <strong>de</strong>i quali risulterebbe vano ogni<br />
tentativo di risalire, se non al cognome - che come abbiamo visto è un dato in gran parte storico -<br />
almeno all’originale nucleo famigliare di appartenenza, a<strong>de</strong>sso possiamo dire di conoscere quale<br />
fosse, in particolare, la famiglia che discen<strong>de</strong>va direttamente da quella <strong>de</strong>i fondatori <strong>de</strong>lla<br />
cappellania di Sant’Andrea. Questa famiglia melzese si chiamava <strong>de</strong>finitivamente Baroni, come<br />
probabilmente si erano sempre chiamati anche i suoi antenati <strong>de</strong>i secoli passati, e nel borgo di<br />
Melzo tra la fine <strong>de</strong>l Cinquecento e l’inizio <strong>de</strong>l Seicento, dal tempo di san Carlo a quello di<br />
Fe<strong>de</strong>rico - che coinci<strong>de</strong> con quello <strong>de</strong>l trasferimento nel borgo <strong>de</strong>lla se<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla prepositura, ma<br />
soprattutto con la data <strong>de</strong>lla soppressione, quasi quattro secoli dopo, <strong>de</strong>lla cappellania stessa -<br />
questo antico nucleo famigliare prosperava ancora, <strong>de</strong>teneva una serie di cariche di riguardo e<br />
veniva ancora riconosciuto, nobiltà di alto lignaggio esclusa, come una <strong>de</strong>lle casate melzesi più<br />
antiche, benestanti e influenti.<br />
Il terzo: ci eravamo domandati chi e dove fossero gli eredi, o meglio i rappresentanti legali <strong>de</strong>lle<br />
famiglie da Ello e Lampergo che al tempo <strong>de</strong>lla visita <strong>de</strong>ll’arcivescovo Carlo mantenevano ancora,<br />
da tempo quasi immemorabile, il giuspatronato <strong>de</strong>lla cappellania di Sant’Andrea. Ora, infine, lo<br />
sappiamo.<br />
E finalmente il quarto. Di quei due <strong>signori</strong> da Ello presentatisi davanti alla chiesa di Sant’Andrea il<br />
giorno <strong>de</strong>l transumptus, forse possiamo dire di averne individuato almeno uno. Ma quale <strong>de</strong>i due?<br />
Se dovessi rispon<strong>de</strong>re a<strong>de</strong>sso sarei molto in<strong>de</strong>ciso, perché secondo logica - e fidandoci soprattutto<br />
<strong>de</strong>l nome <strong>de</strong>lla tomba di famiglia presente nella chiesetta - tutto farebbe cre<strong>de</strong>re che proprio il<br />
fondatore <strong>de</strong>lla cappellania fosse un componente <strong>de</strong>lla famiglia Baroni, eppure, come abbiamo<br />
visto, era proprio quell’altro a chiamarsi Marchexio, nome di battesimo che, come abbiamo visto,<br />
tra i melzesi <strong>de</strong>lla famiglia Baroni era ricorrente.<br />
12. SPECIAL GUEST<br />
Quando hai già guardato troppe volte una cosa senza compren<strong>de</strong>rla, dovresti provare a cambiare il<br />
tuo punto di vista. Proviamo a metterci dal punto di vista di due uomini, sicuramente molto<br />
conosciuti non solo a Melzo, forse nobili e certamente ricchi, che - se dobbiamo cre<strong>de</strong>re al<br />
fantomatico notaio Dossi o Rossi - in un certo pomeriggio <strong>de</strong>l mese di aprile di un anno iniziale <strong>de</strong>l<br />
Duecento che forse non sapremo mai indicare con precisione partecipano, insieme ad alcuni altri<br />
ricchi melzesi, all’atto di fondazione di una cappellania presso una piccola chiesa privata.<br />
Uno di questi due uomini, <strong>de</strong>l quale ignoriamo il nome di battesimo, abita certamente a Melzo da<br />
parecchio tempo, forse vi è nato, ed è possibile che sia nato a Melzo anche suo padre, ma più<br />
difficilmente suo nonno. Quando ancora abitavano ad Ello, nel lecchese, i nonni paterni oppure i<br />
genitori <strong>de</strong>i nonni si chiamavano Barone, o Baroni. Ma qui, in questa terra <strong>de</strong>lla piana milanese<br />
dove la famiglia non si è mai pentita d’essersi trasferita, visto che vi ha fatto fortuna o comunque la<br />
sua fortuna è proseguita, vengono chiamati da tutti, più prosaicamente, da Ello, una semplificazione<br />
che ogni immigrato a quell’epoca, volente o nolente, ha dovuto accettare. La noiosa cerimonia <strong>de</strong>lla<br />
stesura <strong>de</strong>ll’atto notarile è quasi conclusa: il notaio - il vero notaio, che con ogni probabilità non si<br />
chiama Ambrogio Dossi o Rossi come qualcuno scriverà nel transumptus più di cento anni dopo -<br />
proprio in questo momento sta elencando scrupolosamente con il suo stile ossequioso e monotono<br />
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