Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est
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Storia in Martesana - N° 4 - 2010<br />
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Fig. 15. Tommaso e Antonio Negroni<br />
da Ello: armatura alla francese<br />
Si è <strong>de</strong>tto che la loro bottega era un atelier più che un’armeria, ma è un giudizio poco generoso,<br />
perché anche la sua capacità produttiva era eccezionale 195 . Il 15 luglio 1472 Galeazzo Maria Sforza<br />
conce<strong>de</strong> ad Antonio Missaglia il titolo di conte <strong>de</strong>lla Corte di Casale, che non è altro che la<br />
brianzola città di Canzo, dove si trovavano le miniere di ferro che possono potenziare,<br />
impiantandovi una nuova ferriera, le capacità produttive <strong>de</strong>lla sua azienda 196 . Verso fine secolo la<br />
potenza industriale ed economica <strong>de</strong>lla famiglia raggiunge il suo culmine. Nel 1492, anno <strong>de</strong>l<br />
viaggio di Colombo verso le Americhe, gli ambasciatori veneti Contarini e Pisani visitano a <strong>Milano</strong><br />
la dimora di Antonio Missaglia vicino al Duomo, e restano stupefatti dal suo sfarzo; poco tempo<br />
dopo, quando quella celebre casa andrà a fuoco a causa di un violento incendio, sarà il duca<br />
Ludovico il Moro in persona ad accorrere per contribuire ai lavori di spegnimento. Antonio<br />
Missaglia muore nel 1496. Tre anni dopo il Ducato di <strong>Milano</strong> è conquistato dal re di Francia e con<br />
stipiti di finestre, <strong>de</strong>corazioni policrome si <strong>de</strong>terioravano e, con la <strong>de</strong>molizione <strong>de</strong>ll’isolato compreso tra via Orefici e<br />
via Spadari, andavano distrutti”. Si veda VINCENZO BEVACQUA, <strong>Milano</strong> a sorpresa, serie di articoli sulla rivista La<br />
Ca’ Granda <strong>de</strong>ll’Ospedale Maggiore di <strong>Milano</strong>, 2000, pp. 41-43.<br />
195 Pietro Verri nella sua Storia di <strong>Milano</strong> scrive che le officine Missaglia furono in grado, in pochissimi giorni, di<br />
rifornire di armature un esercito composto da duemila cavalieri e quattromila fanti.<br />
196 La Corte di Casale, compren<strong>de</strong>nte i territori di Canzo, era stata costituita dai Visconti nel 1403 e compren<strong>de</strong>va le<br />
terre di Canzo (Canz), Caslino (Caslìn), Proserpio (Presèrp), Longone (Longòn), Castelmarte (Castèll Mart), Arsago<br />
(Arzach), Campolongo (Camp Lonch), Bin<strong>de</strong>lla (Bindèla), Mariaga (Mariaga), Incasate (Incasaa) e altre cascine. Circa<br />
l’utilità per i Missaglia di acquisire il controllo di quel contado, già nel 1462 Antonio Negroni aveva rivolto a Francesco<br />
Sforza la richiesta di concessione: “…perché nel tempo da la guera, per lo gran<strong>de</strong> mancamento <strong>de</strong> ferro darme che<br />
alora era a <strong>Milano</strong>, per le frequente e continue inhibitione facevano li veneziani <strong>de</strong> lassar condur ferro in questa parte,<br />
lo nostro illustrissimo signore con gran<strong>de</strong> istanza disse ad Antonio Missalia industriarse quanto gli fosse possibile di<br />
trovare modo, et ora <strong>de</strong> po<strong>de</strong>re fare fabricare ferro et maxime darme insu lo suo dominio per non stare ad tanta<br />
subiectione <strong>de</strong> ferro, on<strong>de</strong> dicto Antonio, attento lo gran<strong>de</strong> <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio <strong>de</strong>l prefato signore, con gran<strong>de</strong> industria, spexa et<br />
faticha, ha trovato uno monte nel territorio <strong>de</strong> Canzo in la plebe di Inzino <strong>de</strong>l ducato di <strong>Milano</strong>, dal quale per<br />
esperienza facta per dicto Antonio se scaverà bona vena per fabbricare ferro”.<br />
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