Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est
Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est
Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Storia in Martesana - N° 4 - 2010<br />
________________________________________________________________________________<br />
sopra c’è un drago, l’animale magico che eruttava fuoco dalla bocca, proprio come le fornaci <strong>de</strong>lla<br />
Cà d’Inferno, la casa milanese <strong>de</strong>i Negroni, i Re da Ello, in contrada Spadari. Uno stemma però,<br />
osservo, completamente diverso da quello <strong>de</strong>lla famiglia Baroni (Baroni da Ello) che si trova nella<br />
chiesa di Sant’Andrea di Melzo, dove non appare alcun drago e manca qualunque riferimento a<br />
fornelli di fusione; uno stemma perciò che ignora qualunque simbologia capace di suggerirci<br />
qualche rapporto con <strong>de</strong>i fabbricanti di armi, ma dove, sotto una corona, ci sono tre ban<strong>de</strong> bianche e<br />
tre rosse che corrono diagonalmente da <strong>de</strong>stra a sinistra: ma neppure la corona potrebbe richiamare<br />
quella presente nello stemma <strong>de</strong>i Re da Ello, visto che si tratta di un simbolo largamente presente in<br />
centinaia di stemmi nobiliari diversi.<br />
Uno stemma, quello <strong>de</strong>i Baroni, che invece assomiglia, in modo che mi è sempre sembrato molto<br />
sospetto, a quello attuale <strong>de</strong>l comune di Liscate, che è contiguo a Melzo, una somiglianza circa la<br />
quale, però, in mancanza di carte che possano associare in qualche modo la famiglia a <strong>de</strong>gli antenati<br />
provenienti da quel comune, non saprei dire proprio nulla.<br />
Figg. 18 e 19. Stemma <strong>de</strong>i Baroni da Ello in Sant’Andrea; stemma <strong>de</strong>l comune di Liscate<br />
Questa osservazione molto sommaria <strong>de</strong>gli stemmi famigliari e comunali porterebbe ad esclu<strong>de</strong>re<br />
che i Negroni da Ello, fabbricanti <strong>de</strong>lle armature più belle <strong>de</strong>lla città di <strong>Milano</strong> al tempo di Gaelazzo<br />
Maria Sforza, avessero qualcosa a che fare con la famiglia “melzese” <strong>de</strong>i Baroni da Ello, fondatori<br />
<strong>de</strong>lla cappellania melzese di Sant’Andrea. Ma chi erano, allora, i Baroni da Ello?<br />
11. TUTTE LE COINCIDENZE SONO SOSPETTE<br />
Quasi alla metà <strong>de</strong>l sedicesimo secolo, il catasto spagnolo di Carlo V, già ricordato molte volte,<br />
assegnava proprietà per 89 pertiche a un melzese chiamato Giovanni Battista Baroni. La sola notizia<br />
disponibile circa un “Baroni” di Melzo risaliva solo a due anni prima. Il 30 aprile 1543 l’exvescovo<br />
Ottaviano Sforza, secondo figlio di Lucia Marliani e <strong>de</strong>l duca di <strong>Milano</strong>, dopo avere<br />
perduto per la terza volta l’episcopato si era ritirato a Melzo presso la chiesa di Sant’Alessandro. La<br />
________________________________________________________________________________<br />
79