Villa, I signori de Aquaneis.. - Sistema bibliotecario Milano Est
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Storia in Martesana - N° 4 - 2010<br />
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Vi apprendiamo che, secondo le informazioni <strong>de</strong>l Cardinale, acquisite evi<strong>de</strong>ntemente negli archivi<br />
curiali in preparazione <strong>de</strong>lla sua visita pastorale a Melzo, il diritto di presentazione <strong>de</strong>i rettori <strong>de</strong>lla<br />
chiesa, e perciò anche <strong>de</strong>i benefici assegnati loro fin dai tempi <strong>de</strong>lla istituzione <strong>de</strong>lla cappellania 53 ,<br />
“secondo i patti che erano stati convenuti” era riservato solo a quattro <strong>de</strong>lle “sei” famiglie<br />
fondatrici: in questo caso l’elenco, oltre ai Lampergo e ai da Ello <strong>de</strong>tentori anche <strong>de</strong>i diritti di<br />
patronato, compren<strong>de</strong>va i <strong>de</strong> Albignano e i <strong>de</strong> Negri-<strong>de</strong> Rossi.<br />
Le informazioni curiali sulla piccola chiesa privata melzese erano aggiornate e complete? Occorre<br />
porsi questa domanda, visto che le due semplici notizie qui trascritte ci presentano un quadro per<br />
molti aspetti sorpren<strong>de</strong>nte.<br />
Perché solo due famiglie su “sei” <strong>de</strong>tenevano il giuspatronato di Sant’Andrea, e perchè solo a<br />
quattro di esse era riservato il diritto di nominare il rettore? 54 Perché mai le altre due famiglie<br />
(soprattutto i <strong>de</strong> Aquania, che secondo il transumptus come vedremo meglio in seguito avevano<br />
conferito alla cappellania diversi beni) rinunciavano fin dal principio ad esercitarne i privilegi e i<br />
diritti che gli altri si tenevano stretti, oppure ne erano stati esclusi? Esistevano forse <strong>de</strong>lle gerarchie,<br />
già prestabilite fin dal principio oppure emerse col passare <strong>de</strong>gli anni e <strong>de</strong>i secoli, fra le famiglie <strong>de</strong>i<br />
fondatori? E perchè?<br />
Non credo che ci sarà mai dato di conoscere se anche la mancata facoltà di due famiglie di<br />
nominare i canonici risalisse al “pristimum Statum” <strong>de</strong>lla istituzione, confermando, nella sostanza,<br />
l’esistenza di una sorta di implicita gerarchia all’interno <strong>de</strong>i “sei” fondatori che l’insieme <strong>de</strong>lle<br />
notizie curiali possono suggerire, così come non è possibile esclu<strong>de</strong>re che nel corso <strong>de</strong>i lunghissimi<br />
anni nei quali venne mantenuto in vita l’accordo, i suoi termini siano stati, anche più volte,<br />
modificati.<br />
Si potrebbe pensare che quattro <strong>de</strong>i sottoscrittori abbiano <strong>de</strong>ciso di <strong>de</strong>legare fin dal principio i da<br />
Ello e i Lampergo, non a caso le due famiglie più radicate a Melzo, ad esercitare i diritti formali<br />
<strong>de</strong>lla cappellania, accontentandosi (e non era poco) di essersi procurati l’utilissima facoltà di<br />
risparmiare sulla propria dichiarazione <strong>de</strong>i redditi. Più difficile da compren<strong>de</strong>re però mi sembra la<br />
rinuncia fin dal principio al diritto di proporre la nomina come rettori <strong>de</strong>i propri parenti, in un tempo<br />
nel quale molto spesso si faceva il prete più che altro per acce<strong>de</strong>re a un mestiere rispettato quando si<br />
era esclusi da diritti e lasciti ereditari, ma che d’altra parte, proprio grazie ai benefici legati alle<br />
varie cappellanie e canonicati, poteva consentire di accrescere i propri redditi personali oltre che di<br />
garantirsi la protezione <strong>de</strong>i vari <strong>signori</strong>. Anche per questo non certo secondario aspetto, le vicen<strong>de</strong><br />
<strong>de</strong>gli Aquania - che tra breve esamineremo più da vicino - sembrano esclu<strong>de</strong>re <strong>de</strong>l tutto una<br />
possibile indifferenza <strong>de</strong>lla famiglia verso la possibilità di acce<strong>de</strong>re a questo tipo di opportunità, ed<br />
accrescono la singolarità <strong>de</strong>lla loro mancata inclusione nella lista di chi poteva presentare le<br />
candidature per la piccola chiesa di Melzo.<br />
L’ipotesi di una rinuncia spontanea “fin dal pristinum statum” alla nomina <strong>de</strong>l rettore, che potrebbe<br />
essere stata compensata con altri vantaggi sulla base di accordi intercorsi tra le “sei” famiglie, <strong>de</strong>l<br />
53 “Ius praesentandi praesbyterum et rectorem ad dictam ecclesiam sancti Andrea”.<br />
54 L’arcivescovo Fe<strong>de</strong>rico scrive: “…et in ipsa donatione vi<strong>de</strong>licet quod unus <strong>de</strong> (_) quatuor parentellarum dicti burgi<br />
scilicet illorum <strong>de</strong> Lampergis, et illorum <strong>de</strong> Albignano, et illorum <strong>de</strong> Ello, et illorum <strong>de</strong> Nigris, sive Rubeis habeat ius<br />
praesentandi praesbyterum, et rectorem ad dictam ecclesiam sancti Andrea et <strong>de</strong>bent habere dicta quatuor<br />
parentellaius eligendi in praesentandum ad dictam ecclesiam vi<strong>de</strong>licet quod ille qui vacante dicta ecclesia sancti<br />
Andrea, sive tempore electionis ibi facienda erit maior Clericus <strong>de</strong> dictis parentellis, sive aliquis (_) vocem, et ius<br />
eligendi in praesentandum ut supra, et si plures essent Clerici in aliqua ipsarum parentellarum, quod circa dictam<br />
electionem ille (_) titulatus, et si non fuerit aliquis Clericus in una, vel aliqua ex dictis parentellis quod tunc ille laicus,<br />
qui erit maior et antiquior ...”. Nonostante manchi qualche parola nel testo, gli accordi, che anche per questo aspetto<br />
<strong>de</strong>vo presumere fossero piuttosto antichi, risultano dunque sufficientemente chiari.<br />
Si veda: “1605. Visita di Fe<strong>de</strong>rico Borromeo, Arcivescovo di <strong>Milano</strong>, alla chiesa <strong>de</strong>i SS. Alessandro e Margherita in<br />
Melzo”, Melzo, 2008, trascrizione di Lino Ladini, ora pubblicata in Storia in Martesana - Rassegna on-line di storia<br />
locale, 2, Melzo, 2009, reperibile all’indirizzo www.bibliomilanoest.it/storiainmartesana/home.html. Copia <strong>de</strong>l rapporto<br />
<strong>de</strong>lla visita di Fe<strong>de</strong>rico Borromeo si trova nell’Archivio Parrocchiale <strong>de</strong>i SS. Alessandro e Margherita di Melzo (in<br />
seguito APMe), Visite Pastorali, cart. 1, fasc. 3, altra presso ASDMi, Visite Pastorali, sez. X, Pieve di Melzo, vol. 10.<br />
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