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volume - Centro Documentazione Luserna

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110<br />

Armando De Guio<br />

c) tracce attribuibili ad apparati fusori: ubiquitarie (T1-T5: cfr. la mappa<br />

cumulativa dei siti rinvenuti da E. Preuschen e G. Sebesta -solo in parte<br />

riscontati analiticamente a terra- e dal nostro team di ricerca), con specifiche<br />

relazioni spaziali (coincidenza, contiguità...) con: 1) acqua in forma<br />

di: 1a) acqua corrente (torrente Assa: T1, T2), ristagno palustre (T3),<br />

pozze d’alpeggio attive o relitte (T1, T3); 2) con malghe attuali e/ dismesse<br />

(T1, T3, T4); 3) con vie di comunicazioni “naturali” e/o strutture<br />

connettive tradizionali/storiche (T1-T5).<br />

d) tracce specifiche di apparati fusori rispondenti al “modello Redebus”<br />

(piattaforma terrazzata su pendio e scarico prossimale a valle di scorie:<br />

cfr. sopra), riscontrate a terra con ricognizioni (T1,T2) e prospezioni preliminari<br />

elettriche, magnetometriche, micromorflogia strumentale (stazione<br />

totale) e micromeodellazione, carotaggi meccanici e ripresa da balloon,<br />

isolamento e delimitazione di clusters di scorie e di vegetation marks<br />

relativi, panoramiche VR (T1: campagna 2001).<br />

In termini di una più canonica “Archeologia della Guerra” da campo è stata<br />

individuata una zona pilota (Lammarn) di alta intensità di interventi.<br />

L’emergenza principale, al, riguardo è costituita da una struttura della I Guerra<br />

Mondiale identificata come “Fortino” (fig. 22-25; cfr. BETTO 2003-2004). Si<br />

tratta di una struttura assolutamente straordinaria, posta esattamente sulla<br />

sommità della località Lammarn/Marogne, il cui toponimo riporta alle profonde<br />

evidenze carsiche (“campi carreggiati”) che caratterizzano la zona. Il Fortino<br />

militare ha una pianta trapezioidale (lato lungo ca. 30 m, larghezza ca. 11 m)<br />

con tre muretti divisori interni, paralleli ai lati lunghi (cfr. piante). Un terrapieno<br />

esterno cinge l’intera struttura, arrivando a coprire le creste dei muri<br />

perimetrali. Tutte le unità stratigrafiche murarie (USM) sono realizzate a secco<br />

con quattro/cinque corsi di pietre sbozzate quadrangolari di varie dimensioni,<br />

per un’altezza di ca. 50-60 cm. L’ingresso si trova alla metà del lato lungo: un<br />

survey preliminare della zona circostante ha portato all’identificazione di ca. 25<br />

strutture militari (baraccamenti, trincee, postazioni da cecchino, avamposti di<br />

vedetta) in diverso grado di conservazione, tutte gravitanti attorno al fortino. Il<br />

tutto individua una fascia ipercritica coincidente con il massimo stato di<br />

avanzamento delle truppe italiane in territorio austriaco verso il Forte Campo<br />

di <strong>Luserna</strong>, destinata ad essere travolta dalla Strafexpedition, nella primavera<br />

1916.

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