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volume - Centro Documentazione Luserna

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L’architettura di <strong>Luserna</strong> dalle origini al 1800 69<br />

tici di grande estensione spaziale. Il primo, in epoca nazista. Nell’immediato<br />

dopoguerra, sarà lo scavo di Warendorf a dare il via alla più recente comprensione<br />

dell'edilizia rurale e dell'organizzazione dei villaggi altomedievali, aprendo<br />

una stagione di studi che si presenterà fertilissima almeno fino alla metà degli<br />

anni Settanta.<br />

La germanistica si era già occupata di storia dell'insediamento altomedievale,<br />

presentando spesso una caratteristica di interdisciplinarità fra storia del diritto,<br />

archeologia ed etnologia, volta a ricostruire le origini della nazione germanica.<br />

Il confine di <strong>Luserna</strong> ebbe in sorte di attirare studiosi tedeschi già nel XIX secolo.<br />

E all’interno di quella curiosità occorre rievocare Aristide Baragiola, che,<br />

occupandosi delle minoranze tedescofone a sud delle Alpi, redasse una considerevole<br />

testimonianza di viaggio sul sistema costruito della località ed annotò<br />

anche vari tipi di murature a secco, quelle stesse che venivano realizzate a indicare<br />

limiti e percorsi fin dall’antichità.<br />

Se spesso non si è fatto sufficientemente caso all’interesse dimostrato da<br />

Baragiola per le costruzioni minori, agli antipodi con quella tradizione Tomaso<br />

Franco ne prende spunti per una ricerca originale e molto recente. La “città”,<br />

fatta più di lastre poste in verticale, del suo itinerario quasi fantastico assomiglia<br />

straordinariamente a quello che per altra strada sarà il risultato della nostra indagine.<br />

Quando si parla di case di legno, bisogna distinguere varie scuole di lunghissima<br />

tradizione: Stutzenkonstruktion, Fachwerk, Blockbau, Standerbau, Flechtwerk<br />

2 .<br />

Due sono i sistemi principali, usati per la realizzazione di pareti lignee portanti:<br />

il Fachwerk e il Blockbau. Il primo (dal tedesco “costruzione a scomparti”)<br />

viene definito anche sistema “a ossatura” o “a telaio”, ed è costituito da<br />

un’armatura di pali verticali, posti a breve distanza fra loro, con gli spazi tamponati<br />

con rami, ciottoli, oppure con mattoni o tavole (e in questo caso prende<br />

il nome di Standerbau), legate da argilla o malta. In ragione dei sistemi di chiusura<br />

degli spazi fra i pali verticali, della disposizione di questi ultimi, della presenza<br />

o meno di uno zoccolo in muratura o di elementi lignei posti in diagonale<br />

negli specchi di riempimento, si conoscono numerose varianti, caratteristiche<br />

di particolari regioni o periodi storici. In area mediterranea era ampiamente utilizzato<br />

in epoca romana, come provano numerosi esempi perfettamente conservati,<br />

rinvenuti a Ercolano e Pompei. In queste città le murature ad ossatura<br />

di pali erano rinforzate da travi orizzontali, posti parallelamente fra loro, che<br />

2 VARENE P. 1974, Sur la taille de pierre antique, médiévale et moderne, Digione. Per il<br />

legno non vanno dimenticate le tradizioni mediterranee, ricordate anche da Vitruvio (LA-<br />

SFARGUES J. 1985, Architectures de terre e de bois, Parigi).

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