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volume - Centro Documentazione Luserna

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Paolo Zammatteo<br />

to, è stata anche rinvenuta galena argentifera (PERNA 1964, p. 73). Ciechi si<br />

trova a Pedemonte, [d]Ercech a Noriglio, dove una frazione di nascita recente,<br />

Fucine, ricorda la presenza di fabbri ferrai (MASTRELLI ANZILOTTI 1994).<br />

La zona compresa fra Trambileno e Terragnolo presenta testimonianze di<br />

attività fusorie localizzate e tracce toponomastiche di indubbia origine medioevale,<br />

perché legate a termini tecnologici minerari del tempo: e le aree di Terragnolo,<br />

Trambileno e Vallarsa vantano un documento inerente forni - risale al<br />

1353 un atto relativo alla loc. Sul Hual, in cui si parla della extimationem mansi de<br />

Huale a plano furni – Foppiano (ŠEBESTA 1992, p. 210) - e una campagna di<br />

ricerca dell’argento, questa però di epoca recente, al di sotto di Stedileri 12 . La<br />

Val delle Caldiere sale agli altipiani da Olle in Valsugana. Val delle Pignatte,<br />

compare a Terragnolo, e sarebbe la traduzione errata di Ofental, “Valle del<br />

Forno” (BATTISTI 1969, p. 197). La frazione Peltrèri lungo la valle ricorda la<br />

lavorazione di rame e piombo. Ferri e Staineri sono in Vallarsa (come “ferri” si<br />

indicavano gli attrezzi di scavo, e spesso erano realizzati sul posto per l’uso locale;<br />

“Stein” in tedesco). A nord di Staineri ci sono Fornace e la Val del Restèl,<br />

dove sono state ritrovate scorie di fusione (ŠEBESTA 1992, p. 210).<br />

Slachenpach rimanda alla stessa etimologia di Slacche (scorie di fusione) a<br />

Terragnolo 13 . In Smitta, voce cimbra settecentesca per Smithaus, fucina, si trova<br />

a Folgaria: da essa deriva il soprannome dei Fabro, “Smidéri”.<br />

La Val de L’Azàl sulla sinistra Leno a Terragnolo (trascritta erroneamente<br />

nella cartografia recente come Val della Zal) ricalca il riferimento toponomastico<br />

medioevale azale. Maso Slacche sorgeva lì sopra, mentre Ferrartal è il versante<br />

della montagna poco più a Est, di fronte a Peltrèri e alla Val delle Pignatte.<br />

Al ricordo di attività al fuoco, nella sola Pedemonte, sono legate le località<br />

Fornei a Ciechi e il Gorgo de la Fornass sul Rio Torto 14 .<br />

12 ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO, Notai Rovereto, Giovanni Battista Grasser, 18<br />

maggio 1758 c. 227. Il documento è citato in I. PROSSER, Le Slache e il Piàm del Levro, Tipografia<br />

Stella, Rovereto 1999.<br />

13 “Lo Schneller raccolse sul posto la notizia che lì esistevano miniere. Nel 1472 si parla di<br />

un mansus Yslachi, che lo Schneller intende come Eisenschlag, cioè “scorie di ferro”. Egli<br />

interpreta, forse a ragione, che non si tratta di “scorie”, ma di “fucina” e vi vede perciò<br />

l’antico alto tedesco “Slac”, nel senso di “martellamento”. Scorie minerarie furono lì rinvenute<br />

all’inizio dell’Ottocento dal botanico roveretano Cristofori” (BATTISTI, op. cit., p.<br />

197).<br />

14 Qui esistevano una cava di argilla e la fabbrica di coppi che produsse il manto di copertura<br />

della chiesa di Santa Maria di Brancafora.

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