volume - Centro Documentazione Luserna
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Lavarone, i Lombardi e la leggenda del Melegnon 45<br />
Nel 1423 Bernardo Vintiller, figlio del nobile Francesco Vintiller da Bolzano,<br />
accettava un lascito da parte di Domenico del fu Federico da Lavarone in<br />
qualità di ministro della Confraternita dei Werki (minatori) del borgo e della<br />
Pieve di Pergine 5 . Testimonianze antiche su segni di miniere medievali sugli Altipiani<br />
sono le note di A. Dal Pozzo (DAL POZZO 1985, pp . 218- 219) e di<br />
C. Ausserer (AUSSERER 1996, p . 82).<br />
Dipendevano dalla Pieve di Lizzana le attività minerarie e siderurgiche di<br />
Vallarsa (in Val Ometto, a Speccheri e a Foppiano - plano furni nel 1353) e<br />
Trambileno (in Valle dei Lombardi, dove in località Le Slacche due fonderie<br />
contigue erano collocate lungo un tragitto che dall’alta valle porta verso San<br />
Nicolò). A Stedileri nel Settecento veniva data una concessione per l’argento e<br />
a Malga Fratòm sul Monte Lancia si ricordano ricerche aurifere ottocentesche.<br />
La miniera di Casotto (CALDOGNO 1598) si trova sulla destra del torrente<br />
Toretta, dove sono riconoscibili due ingressi nascosti da un vasto fronte di sterile,<br />
che costeggia la strada. Quello più in basso è quanto resta di una galleria<br />
secondaria del tipo a ogiva. Più in alto, oltre un breve tratto di sentiero e scarpata<br />
sotto roccia, l’ingresso principale si presenta ancora come venne descritto<br />
nel Settecento da Agostino Dal Pozzo (DAL POZZO 1985, p. 218). Seppure<br />
rinfrancato con calcestruzzo, il muro di chiusura con il piccolo foro sovrastante<br />
esiste ancora: dietro si apre uno stanzone, certamente intatto da epoca antica,<br />
mentre la galleria principale si trova poco a monte: si inerpica quasi verticalmente<br />
a inseguire la vena per alcune decine di metri.<br />
Nella miniera si è rinvenuta Ankerite, un carbonato di ferro economicamente<br />
irrilevante, composto per metà di calcio, un quarto di ferro e un quarto di<br />
magnesio: ben più utili potevano essere il “cappellaccio” limonitico (idrossido<br />
di ferro, o Goethite) o la Siderite.<br />
Per i carbonati era necessario l’arrostimento in legrana (o regana), un impianto<br />
simile a un forno a cupola celtico e interamente interrato nel pendio, realizzato in<br />
pietra arenaria o quarzo (Val Camonica) e di diametro maggiore rispetto a un<br />
forno a torretta: per le varie analogie si può ricondurre a una legrana quanto restava<br />
di una struttura sul Rio Torto, la cui particolarità principale era il fondo in<br />
5 Documento esistente nell’Archivio Parrocchiale di Pergine con segnatura sbagliata, 1483 e<br />
non 1423.