31.05.2013 Views

volume - Centro Documentazione Luserna

volume - Centro Documentazione Luserna

volume - Centro Documentazione Luserna

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Luserna</strong>, le antiche strade di confine e il passo di Lavarone 25<br />

Più ad Ovest, a Lavarone, c’era un bivio fra la strata a qua itur Vicentiam superius<br />

usque ad culmina montium del 1192, da cui alle Casàre era possibile dirigersi<br />

verso Trento dalla sella di Carbonare, scendendo oltre il passaggio obbligato<br />

fra il dosso del Postèl e la Covéla (in la versus Cintam ) fino alla pista preistorica sul<br />

monte Rive, e la strada di Folgaria verso Castel Beseno, in Vallagarina. Per la<br />

Valsugana la strada più battuta era quella di Lanzìno, passante sulla destra del<br />

Torrente Centa (BRIDA 1989, pp. 347-384). 4 e attestata alla Magnifica Corte di<br />

Caldonazzo. Da lì, nel corso del Seicento, al Lanzin Vecio sarebbe stata affiancata<br />

un’altra via, il Novo Lanzin, ben più agevole. Dalla parte di Vicenza la Strada<br />

Imperiale aveva il suo caposaldo al Covòlo di Rio Malo, a lungo gestito dai<br />

Belenzani su accordo con i dinasti di Caldonazzo, per poi scendere in Valdastico<br />

e proseguire verso la pianura.<br />

Un tracciato passava da Costesin, Basson, Marcai (Malga Giau – dove<br />

“giau” può significare valico in un antico linguaggio prelatino – indica ancora<br />

oggi, localmente, la Malga Marcai di Sopra), Manazzo, Vallesella, Valsugana: si<br />

trattava di un passaggio sedimentato dall’uso della monticazione (manazzo=maneggio).<br />

Il Manazzo viene citato nella Carta di Regola di Caldonazzo del 1260, in cui<br />

il Comune reclamava il possesso ab antico della Costa qua confinat cum Manazo,<br />

sfruttata indebitamente dai Vicentini: è chiaro il rilievo del valico sul Monte<br />

Mandriolo rispetto a Vezzena, qui chiamata semplicemente Costa. Il toponimo<br />

riappare negli atti della Commissione per i confini, istituita nel 1605 tra Austriaci,<br />

Trentini e Veneti, quando si decise che le montagne di Costa e di Vezzena,<br />

coi loro pascoli, boschi e pertinenze, spettavano alla Comunità di Levico,<br />

nonché in carte successive.<br />

La frequentazione di lungo periodo della via “naturale” della Vallesella giustifica<br />

la forte attrazione esercitata sugli altipiani dalla Valsugana: anche<br />

l’attestazione di Pedemonte come appartenente al distretto di Caldonazzo, che<br />

sembra essere riconosciuta in modo indolore nella prima metà del Quattrocento<br />

malgrado la dedizione a Vicenza della Villa di Brancafora nel 1385, può essere<br />

ricompresa in una vocazione naturale, fisica o politica che fosse, del luogo:<br />

e questo stesso dato ribadisce anche la presenza di una strada lungo il rio Torto.<br />

4 Si riunivano alla antica pista sul lato idrografico sinistro nei pressi del Maso Strada. Ancora<br />

oggi il tratto successivo, quello verso Campregheri, viene ricordato con il nome di “Via<br />

Imperiala”. Riguardo alla difesa della pista fra Trento e Lavarone (la via a qua itur Vincentiam)<br />

nei pressi di Caldonazzo, (ZAMMATTEO 2001-d).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!