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volume - Centro Documentazione Luserna

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<strong>Luserna</strong>, le antiche strade di confine e il passo di Lavarone 27<br />

quoddam Castrum su un loro bene allodiale quod ipsi fratres habent supra Villa de<br />

Cautonacio, il Monte Rive. La Torre dei Sicconi sarebbe sorta in alto sopra la<br />

strada esistente, tanto che si può far risalire a quest’epoca la fortuna della via<br />

del Lanzino (ribadita poi in un nuovo tracciato, realizzato nel 1690 circa, e nella<br />

ottocentesca strada del Tomazzolo) e il suo rapido prevalere rispetto alla percorrenza<br />

più antica verso Mattarello e la Valle dell’Adige. In seguito, con Caldonazzo<br />

saldamente al centro della giurisdizione, questa e le altre strade convergenti<br />

sul paese, vecchie e nuove, sarebbero cresciute progressivamente di<br />

importanza (BRIDA, ANZOLETTI 1981) 5 .<br />

La via della Valdastico e degli Altipiani era tanto consolidata, che Caldonazzo<br />

riuscì a deviare sempre di più i flussi di traffico da e per Trento solo rispetto<br />

all’ultimo tratto dell’antica strada commerciale e dopo le quote di Lavarone.<br />

Il Lanzin Novo fu realizzato nel corso del Seicento: da Caldonazzo saliva al<br />

Monte Cimone e verso le Casare e Lanzino rimanendo sul versante destro del<br />

torrente Centa. In un documento del 1699 si afferma che era dotato di stanga e<br />

garitta per la riscossione del dazio (CAROTTA 1997, p. 28).<br />

La mappa degli itinerari<br />

La Strada Imperiale risaliva lungo il lato idrografico sinistro del torrente Astico,<br />

passando da Brancafora - dove veniva riscosso il dazio sul legname (NICO-<br />

LUSSI MOZ 1599, p. 451) - e Carotte, dove in loc. Roserack esisteva un punto<br />

di sosta per i cavalli; da lì si riduceva ad una mulattiera che, passando tra lo Zahnloch<br />

ed il Covolo di Rio Malo (un riparo in grotta tanto conosciuto, che qui ci si<br />

limita ad accennarne), raggiungeva il Dazio vicino alla frazione Piccoli: lungo<br />

una diramazione, che collega il Dazio a Carbonare, si trovano ben tre ripari naturali,<br />

il Covolo dell’Agnolona a Nosellari, il Bus dell’Arcangeleto a Girardi e la Cogola,<br />

un importantissimo sito di frequentazione umana dalla preistoria fino al XV<br />

secolo 6 .<br />

La Strada Imperiale proseguiva verso la chiesa di San Floriano, Lanzino (sinonimo<br />

di gancio, così chiamato presumibilmente per la presenza di uno sbarramento),<br />

le Casare (dove si divideva la strada per Folgaria), l’Osteria del Goto e<br />

Maso Strada, caposaldo del confine fra Folgaria e Caldonazzo, il Dazio di Cen-<br />

5 “È singolare rilevare come gli interessi e i rapporti umani, pur facilitati dall’invitante sella<br />

di Vigolo, scansino l’asse dell’Adige, indirizzandosi verso la vallata principale (Valsugana)<br />

e i raccordi montani con il Vicentino, sfruttando le quote di Monterovere e Lanzin. Il<br />

tratturo del menador, soprattutto, è componente irrinunciabile per l’economia<br />

dell’epoca”. Per la viabilità rinascimentale vedi anche BRIDA 2000, p. 428.<br />

6 I ripari in roccia lungo le strade possono essere stati occasionali punti di guardia, Bischofswachen,<br />

ma solo il Covolo di Rio Malo, alto sulla Strada Imperiale al limite di Lavarone,<br />

ebbe sicuramente un presidio.

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