volume - Centro Documentazione Luserna
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LUSERNA, LE ANTICHE STRADE DI CONFINE<br />
E IL PASSO DI LAVARONE<br />
Paolo Zammatteo<br />
Inquadramento<br />
Capita spesso che, dove non c’è il conforto delle fonti, siano le leggende a<br />
riportare alcune verità, seppure deformate o fortemente retrodatate, e quelle di<br />
<strong>Luserna</strong> sono la raccolta più ricca rimasta sugli Altipiani fra Trento e Vicenza<br />
(BACHER 1905: BELLOTTO, (a cura di)1978): un racconto afferma che il villaggio<br />
fu creato da mandriani lavaronesi nel corso del Cinquecento (BER-<br />
TOLDI 1994, p. 42) e non c’è dubbio che l’insediamento sul monte si sviluppò<br />
definitivamente assieme all’espansione a Est di Lavarone.<br />
La pastorizia aveva già inciso sulla natura degli Altipiani da molto tempo e la<br />
presenza di un confine aveva senz’altro influito pesantemente sulla considerazione<br />
socio-politica degli ampi pascoli di Vezzena, intorno a cui tutti gli elementi<br />
di interesse di queste contrade orbitarono fino all’era moderna.<br />
L’antica chiesa di Santa Maria a Brancafora è il primo dato certo. Precedentemente<br />
i monti di Lavarone e <strong>Luserna</strong> erano dipesi dalla Pieve di Caltrano: nel<br />
753, a un anno dalla nascita della nuova abbazia benedettina di Nonantola, leggenda<br />
vuole che il suo fondatore le avesse donato cinque “masserizie” a Cogolo,<br />
Musson e Caltrano; certamente Berengario I re d’Italia nel 917 aveva donato<br />
la montagna dei Sette Comuni a Sibicone, vescovo di Padova; Sibicone, molto<br />
probabilmente nella prima metà del decimo secolo, aveva aperto i due ospizi di<br />
Brancafora e di San Pietro Valdastico. Gli stessi territori, che erano appartenuti<br />
alla corte di Caltrano, vennero confermati alla diocesi di Padova nel 1026 da<br />
Corrado il Salico.<br />
Unica matrice con la possibilità di offrire elementi documentari e deduttivi<br />
sulla storia più antica dei luoghi è la viabilità, la cui prima indicazione risale al<br />
1192 (BRIDA 1970, p. 86). Quattro secoli più tardi, da questo di Levico si può far<br />
tratto al vicino Lago di Caldonazzo nella Giurisdittione de’ baroni Trapp, Feudale della<br />
Chiesa di Trento. ...E quanto sia della Giurisdittione di Caldonazzo, oltre il Villaggio con<br />
la sua Chiesa, e Palazzo antico di Residenza, il sito, che si stende in Piano, e Monte, riesce<br />
fertile, & uno de’ più proprij per Caccia, compresa anche la Montagna di Lavarone, Passo<br />
obliquo per l’Italia verso Vicenza, e dove di notabile stà la Chiesa di Brancafora consecrata<br />
dicesi, da un Vescovo, che poi fù Papa, & che perciò l’arricchì di Gratie Spirituali, & In-