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Metodi e strumenti di misura per l'esecuzione di test non distruttivi ...

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Capitolo 3 Sviluppo ed ottimizzazione del sistema basato sulla Sonda Fluxset<br />

Altezza “a”<br />

Profon<strong>di</strong>tà “z”<br />

Lunghezza “l”<br />

Il comportamento della fase del campo magnetico, <strong>non</strong> fornendo informazioni su forma e<br />

<strong>di</strong>mensione dei <strong>di</strong>fetti <strong>non</strong> è stata inserita tra le grandezze costituenti il training set.<br />

Come già accennato infatti, la fase del campo <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare facilmente la posizione<br />

del <strong>di</strong>fetto; essendo questa o<strong>per</strong>azione molto semplice, <strong>non</strong> è stata implementata<br />

nell’algoritmo cosicché la posizione del <strong>di</strong>fetto <strong>non</strong> risulta tra le grandezze in uscita alla SVR.<br />

Una volta effettuata la fase <strong>di</strong> training, dando alla SVR le informazioni relative alle mappe <strong>di</strong><br />

campo <strong>di</strong> un <strong>di</strong>fetto incognito, questa fornisce in uscita la lunghezza (l), l’altezza (a) e la<br />

profon<strong>di</strong>tà (z) del <strong>di</strong>fetto.<br />

3.4.5 L’architettura software realizzata<br />

20 mm<br />

Fig. 3.28 L’area <strong>di</strong> definizione delle cricche imposte.<br />

Il set <strong>di</strong> dati fornito alla SVR è rappresentato da un vettore (denominato feature vector). A<br />

valle <strong>di</strong> un’attenta selezione si è giunti alla conclusione che i feature vector più appropriati <strong>per</strong><br />

la ricostruzione <strong>di</strong> l, a e z sono <strong>di</strong>fferenti (Il, Ia ed Iz rispettivamente). Il problema cade<br />

naturalmente in un problema <strong>di</strong> regressione in quanto <strong>non</strong> è facile organizzare in classi tutte le<br />

possibili combinazioni <strong>di</strong> l, a e z al fine <strong>di</strong> ottenere un problema <strong>di</strong> classificazione. E’ stato<br />

inoltre osservato che <strong>per</strong> la ricostruzione <strong>di</strong> a e z, l’assunzione <strong>di</strong> l ed a (rispettivamente)<br />

come grandezze note <strong>per</strong>mette la riduzione degli errori. Ovviamente l ed a sono grandezze<br />

incognite; si è allora pensato <strong>di</strong> progettare tre <strong>di</strong>fferenti SVR, una <strong>per</strong> ogni incognita,<br />

utilizzando una struttura a cascata, come mostrato in fig. 3.29 dove: f )<br />

∧<br />

l =<br />

( l<br />

l I<br />

3 mm<br />

∧<br />

a a<br />

∧<br />

, = f ( I , l)<br />

a e<br />

148

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