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ebook numero 17 - Calomelano

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facile. Le strade anguste e fangose impongono alle vetture un<br />

incedere lento e incostante. Chi le usa, del resto, non lo fa per<br />

andare più spedito, ma per riparare la testa dalle bizze del cielo e<br />

salvare le calzature dalla sporcizia. Due risultati che non potevo<br />

fare a meno di invidiare, mentre camminavo fradicio sotto il<br />

temporale. La mattina, quando ero uscito da palazzo, splendeva un<br />

sole tiepido. Siepi e cespugli mettevano i primi fiori, e il profumo<br />

dei gelsomini addolciva l’aria, come una goccia di miele in un<br />

infuso di spezie. Poi, di colpo, s’era levato il vento, e mentre<br />

Ashkenazi si tratteneva nelle stanze del bailo, un sipario di nubi<br />

aveva coperto l’azzurro.<br />

La portantina scese lungo fiumi di mota, fino alla marina di<br />

Galata, dove la persi di vista nella folla. I battellieri, incalzati dalla<br />

pioggia, gridavano il prezzo di un passaggio per l’altra riva. I<br />

borsaioli, ringraziando la pioggia, derubavano i passeggeri distratti<br />

dalle grida. Facendo il possibile per non essere tra questi, montai<br />

su una parema e mi feci traghettare sulla Penisola, certo che<br />

Ashkenazi avesse fatto altrettanto. Lo ritrovai infatti alla Porta<br />

delle Pescherie, pronto a salire su una nuova vettura.<br />

Ci lasciammo alle spalle magazzini e banchi di pesce,<br />

attraversammo la via Imperiale, e di nuovo scendemmo verso il<br />

quartiere di Kadirga, sulle rive del Mar Bianco, dove si trova uno<br />

dei tre arsenali della città.<br />

La portantina varcò l’ingresso di un grande palazzo, ricavato nel<br />

muro di cinta, oltre il quale, su tre terrazze successive, spiccavano<br />

altrettanti portoni e cortine. Da fuori, l’aspetto era imponente ma<br />

sobrio, com’è tipico dei serragli ottomani, che stupiscono chi li<br />

visita proprio per il contrasto tra le facciate spoglie e gli interni<br />

sfarzosi. Mi riparai dall’acqua sotto il balcone chiuso di una casa e<br />

domandai a un passante chi fosse il proprietario della dimora di

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