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ebook numero 17 - Calomelano

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matematico, ingegnere e astronomo. Era appena giunto in città su<br />

invito del Sultano. Selim intendeva finanziare i suoi studi e le sue<br />

invenzioni, e già si parlava di un immenso osservatorio<br />

astronomico, che avrebbe superato in grandezza quello di<br />

Samarcanda.<br />

La barba grigia e le rughe ai lati degli occhi ridenti rivelavano<br />

che Takiyuddin aveva suppergiù la stessa età di Nasi. Notai come<br />

quei due si somigliassero, anche se le loro fattezze erano diverse.<br />

L’affinità era di intelletto: due geni a confronto.<br />

L’ordine preciso che regnava nel laboratorio non sembrava<br />

rispondere solo a esigenze pratiche. Matematica e geometria<br />

volevano anche incantare lo sguardo, come accade nelle<br />

architetture più felici. I tavoli da lavoro, gli attrezzi e le macchine<br />

formavano un arabesco vasto come la stanza, fatto di ruote e<br />

pulegge, argani e scale. A colorare lo sfondo, interi scaffali di vasi,<br />

scatole, polveri, liquidi.<br />

Takiyuddin ci diede il benvenuto, e con le braccia spalancate ci<br />

presentò le sue creature.<br />

– Osservate pure, amici miei. Queste macchine parlano da sole.<br />

Subito dodici rintocchi di campana parvero confermare<br />

quell’asserzione. Provenivano da un orologio alla mia destra,<br />

grande come un armadio a due ante, simile a quello che avevo<br />

visto nella biblioteca di Palazzo Belvedere. A giudicare dalle<br />

iscrizioni, questo era in grado di segnare, oltre all’ora e alla data<br />

del calendario, i gradi del giorno, le fasi della luna e i segni<br />

zodiacali.<br />

Ricordava, molto più in piccolo, l’orologio che domina piazza<br />

San Marco, con i due mori che battono la campana.<br />

Takiyuddin mi affiancò, tenendo in mano una palla di vetro<br />

grande quanto un’arancia. Una sottile catena d’oro gliela

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