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ebook numero 17 - Calomelano

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specchio.<br />

– Noi non usiamo corazze d’acciaio, – disse, – ma la indosserò<br />

volentieri per entrare a Famagosta, come suggerisce nella sua<br />

lettera Nasi bey.<br />

Si rimirò a lungo, da diverse angolazioni.<br />

– E non temete, – aggiunse prima di congedarci, – vi farò<br />

vedere tutto da molto vicino.<br />

6.<br />

Passai la prima parte della notte senza chiudere occhio. I turchi<br />

facevano suonare corni e tamburi per eccitare gli assedianti e<br />

snervare gli avversari. Pensavo a quando avrei riferito a Yossef<br />

Nasi ciò che avevo veduto. Quella che ci stava di fronte era una<br />

città consumata, panno di lana roso dalle tarme, e tutt’intorno una<br />

campagna invasa, brulicante, sconvolta dalle opere dell’uomo,<br />

tramutata in trincee perché fornisse protezione, modellata a ponti<br />

e terrapieni come strumento di conquista.<br />

Poco prima dell’alba, fummo svegliati da un manipolo di<br />

giannizzeri. Lala Mustafa, come promesso, ci invitava a<br />

partecipare alla sua perlustrazione dall’alto.<br />

Ci alzammo, e ancora intontiti raggiungemmo la tenda del<br />

pasha, dov’era pronto a partire un piccolo corteo, preceduto da<br />

una guardia scelta tutt’attorno al Generale. Lala Mustafa ci salutò<br />

con fierezza e fece segno di sistemarci accanto a lui.

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