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Antropologia museale, n. 28-29, 2011 - Dipartimento Storia Culture ...

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prio vicina. Si levano come corvi sulla crisi figure improbabili di professioni di successo<br />

che risolveranno tutto quanto e che vengono premiati per le ‘politiche della gestione’.<br />

Prepariamoci ad affrontare una lunga notte.<br />

Una giovane SIMBDEA<br />

Abbiamo bisogno di una giovane e coraggiosa Simbdea per affrontare la notte.<br />

Simbdea è una piccola organizzazione, la sua forza sta nella presenza radicata in alcuni<br />

nodi del territorio, nell’ambito di piccole comunità, dai quali dialoga con le<br />

Università, con i grandi musei, con la ricerca. Dalle quali esprime la voce della sua rivista<br />

<strong>Antropologia</strong> Museale una voce sempre riflessiva e critica. Mi ha sorpreso nella<br />

recente VII Conferenza Nazionale dei musei promossa da ICOM, sentire Roberto<br />

Cecchi, Segretario Generale del MiBAC, criticare la politica del Ministero come se lui<br />

non ne facesse parte. Un esercizio di sana, anche condividibile retorica, senza nessi<br />

evidenti con le responsabilità di ciascuno, quel che fai domani. Noi non siamo così,<br />

siamo situati, ci collochiamo nel nesso che il patrimonio costruisce tra idee della ricerca,<br />

politiche culturale, movimenti intellettuali e rete dei piccoli e medi musei, che<br />

vedono nel radicamento territoriale il loro presidio. Da qui abbiamo cercato<br />

quest’anno di lanciare a Nuoro, a giugno, nel festival ETNU, promosso dall’Istituto<br />

Superiore Regionale Etnografico (ISRE) e da Simbdea, una rete multiterritoriale di incontro<br />

tra i vari mondi dell’arte della poesia improvvisata: America, Africa, Asia minore,<br />

Europa, seguendo una chance che l’Unesco oggi permette, quella di attivare<br />

valorizzazioni dal basso, reti di studiosi e poeti che non aspettano che lo Stato gestisca<br />

a suo modo il patrimonio culturale facendo diplomazia e non promozione della<br />

vita delle differenze.<br />

L’Unesco ci ha regalato anche la Palestina come nuovo paese membro, e l’USA che taglia<br />

i soldi, con Obama che somiglia a Lyndon B. Johnson di quando avevo 23 anni e<br />

facevo i sit in per il Vietnam e per ‘buttare a mare le basi americane’. Che difficile<br />

mondo per Obama, e per noi che ci abbiamo sperato.<br />

A San Paolo Albanese, a settembre, un piccolo paese del potentino, pieno di coraggio<br />

e con un museo e un parco naturale che affrontano la sfida del futuro, abbiamo provato<br />

a vedere i giovani protagonisti, la nuova Simbdea. L’ambiente era quello giusto:<br />

una comunità che lotta per non scomparire, che ha una logica diversa da quelle<br />

dell’Europa dell’asfalto e della banche. Che avrebbe potuto già essere franata a valle<br />

moralmente e invece difende la sua lingua albanese, il costume, la terra degli antenati<br />

e in questo modo ci autorizza a sperare in un futuro meno tragico. I giovani c’erano e<br />

con forza a San Paolo, ci sono. Per loro dobbiamo lottare perché SIMBDEA abbia risorse<br />

per vivere, e non demorda nella difesa dei musei come presidio del futuro.<br />

SIMBDEA oggi è un traffico di idee che passa molto per il Direttivo e i vari museografi<br />

e direttori operativi sulla scena nazionale, passa per il sito www.simbdea.it e le sue<br />

esperienze, anche di twitter, di piccola TV dei nostri eventi. È la finestra del dibattito<br />

internazionale dei musei etnografici, che è il più interessante al mondo, perché al cuore<br />

ha i problemi, i conflitti, le Museum Frictions, e non la grandeur, né tanto meno le ingegnerie<br />

gestionali. È infosimbdea, un servizio di rete informativa per i musei, ed è l’estensione<br />

ai musei del campo del Patrimonio culturale immateriale e dell’UNESCO; dei<br />

temi della documentazione orale e visiva on line, è esperienza di gestione giovane sui<br />

musei di confine, che sono quelli delle piccole amministrazioni locali, o quella delle province<br />

leghiste, ma anche dei grandi musei nazionali che si danno nuove missioni critiche<br />

anticoloniali e postcoloniali. Simbdea è la promotrice delle Scuole di Specializzazione<br />

in beni Demoetnoantropologici, e crede nel profilo del ‘demoetnoantropologo’ che<br />

dovrà essere chiamato per concorso nelle Soprintendenze. Crede nel ruolo dello Stato,<br />

del pubblico, delle regioni per ciò che concerne il patrimonio, e crede anche nel decentramento,<br />

nella professionalità come opera umana che dal museo dialoga con la gente<br />

e cerca di capire con la gente il mondo che si trasforma e l’idea di museo che si modifica.<br />

È la sua audace rivista <strong>Antropologia</strong> Museale con il suo audace editore di Imola,<br />

luogo natale di Andrea Costa. È una associazione, una rivista, che si occupa di memoria,<br />

che favorisce care memorie, che scrive di Lévi-Strauss e di Cirese, e resta fatta di<br />

antropologi, quando spesso dagli altri settori museali ci vorrebbero ridurre a solo museografi.<br />

È Simbdea con il suo movimento intellettuale che tiene vivo nell’Università e<br />

nella ricerca extrauniversitaria e dei musei il campo scientifico della antropologia <strong>museale</strong><br />

e dell’antropologia del patrimonio: un campo che ha dibattiti, bibliografie, nessi<br />

internazionali, se lo venga a leggere chi pensa che il museografo debba essere solo un

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