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Antropologia museale, n. 28-29, 2011 - Dipartimento Storia Culture ...

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a Militello sono prodotte da, e a loro volta producono, poetiche sociali (Herzfeld 1997)<br />

differenti da quelle che abbiamo visto guidare l’agire dei neo-rurali del “Val di Noto”,<br />

dei neo-localisti del “Sud-Est” e dei neo-patrimonialisti netini. Esse, inoltre, sembrano<br />

richiedere soggettività che si iscrivono in economie morali (Asad 2003) lontane da quelle<br />

in cui si muovono coloro che, più o meno inconsapevolmente, operano negli scenari di<br />

una post-modernità sottoposta alle classificazioni iconiche di agenzie transnazionali<br />

(Palumbo 2009a) (Palumbo 2010 in stampa).<br />

Il caso del Palazzo Jatrini, sede del fantasmatico Club UNESCO locale, e quello della lapide<br />

posta nel palazzo comunale di Militello a commemorazione dell’iscrizione nella<br />

WHL possono farci meglio comprendere questo scarto. Il palazzo Jatrini che oggi appare<br />

abbandonato è stato oggetto di contese, lotte e fonte di scissioni profonde. Nel<br />

1996 l’ultima erede della famiglia Jatrini era morta senza discendenti diretti al termine<br />

di una lunga malattia. Durante la sua degenza era stata accudita da due anziani fedeli,<br />

profondamente legati alla famiglia, alla figura del fratello della donna, parroco di Santa<br />

Maria per oltre quarant’anni e, in ultima istanza, totalmente dediti alla loro parrocchia.<br />

I due uomini conoscevano l’intenzione della donna di lasciare i cospicui beni di famiglia<br />

alla parrocchia e certamente approvarono e sostennero quella scelta. Nello stesso<br />

tempo, quando era oramai evidente l’imminente scomparsa della donna, più volte chiesero<br />

al parroco di iniziare a pianificare l’utilizzo del lascito a fini che potessero essere utili<br />

per il prestigio della comunità / partito marianese. Il parroco, probabilmente reso cauto<br />

dalle direttive diocesane, non si pronunciò mai a riguardo e, quando il testamento<br />

venne aperto, si limitò a prendere atto delle volontà della defunta. I due uomini, e con<br />

loro una parte significativa della comunità marianese, continuarono a pressare parroco<br />

e Vescovo affinché quei beni (il palazzo di città, due splendide case di campagna con<br />

annessi terreni, altre case e terreni) potessero essere gestiti direttamente dai fedeli – con<br />

ovviamente la supervisione ecclesiastica. Sperando evidentemente in un ruolo di intermediari,<br />

i due anziani fedeli, e con loro molti altri parrocchiani, erano comunque sinceramente<br />

preoccupati che il patrimonio Jatrini, costituitosi all’interno della chiesa di<br />

Santa Maria, potesse alla fine essere gestito per fini diversi da quelli legati al lascito, da<br />

un parroco pro-tempore ed estraneo alla comunità e un vescovo immaginato non amico<br />

della stessa. Contro queste aspettative, parroco e Curia vescovile, intendevano ribadire<br />

il diritto della Chiesa di disporre pienamente dei beni ereditati, senza vincoli di alcun genere.<br />

La questione, come si intuisce, non era tanto o soltanto economica, ma giurisdizionale:<br />

chi aveva il diritto di gestire e guidare l’utilizzo di quei beni, la Chiesa, oramai<br />

17<br />

L’ATTRICE STATUNITENSE JENNIFER GAREIS TRA I SUOI CONCITTADINI MILITELLESI NEI GIORNI DEL CONFERIMENTO DELLA CITTADI-<br />

NANZA ONORARIA.

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