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Antropologia museale, n. 28-29, 2011 - Dipartimento Storia Culture ...

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94<br />

Dichiarazione di Nuoro, Sardegna, Italia, 12 giugno <strong>2011</strong><br />

Documento di lavoro<br />

Considerando<br />

Che l’improvvisazione poetica cantata è una delle arti di tradizione orale che caratterizza varie aree linguistiche,<br />

territoriali, storiche del mondo.<br />

Che nel Mondo Arabo, Nord Africa, in Europa, in America meridionale e centrale essa ha una storia plurisecolare<br />

e sta compiendo un difficile, interessante percorso nel contesto della modernità. Che già molti poeti viaggiano<br />

nel mondo globale scambiando canti e tradizioni.<br />

Constatato che oggi, nonostante l’interesse, la vivacità di molte forme e le diverse presenze di poeti che realizzano<br />

spettacoli e performance in varie aree della terra essa non è abbastanza valorizzata nel quadro delle comunicazioni,<br />

delle arti dello spettacolo che coinvolgono comunità detentrici dell’arte dell’improvvisazione poetica,<br />

e in alcune aree rischia di non riuscire a trasmettersi alle nuove generazioni come patrimonio culturale vivo.<br />

I sottoscritti convenuti a Nuoro, presso la sede dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico, dichiarano di impegnarsi<br />

a promuovere la valorizzazione, la qualità delle rappresentazioni, la crescita della competenza del pubblico,<br />

della consapevolezza dei giovani, delle occasioni d’iniziazione e formazione per i poeti a vari livelli, della<br />

comunicazione pubblica, della conoscenza della poesia improvvisata.<br />

Preso atto che l’arte dell’improvvisazione poetica corrisponde a quanto indicato nell’articolo 2, paragrafo 1 della<br />

Convenzione Internazionale sul PCI dove si intende valorizzare il:<br />

«patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, che è costantemente ricreato<br />

dalle comunità e dai gruppi in funzione del loro ambiente, della loro interazione con la natura e la loro storia,<br />

e dà loro un senso di identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale<br />

e la creatività umane».<br />

E preso atto dell’esigenza che essa debba essere oggetto di salvaguardia come previsto nell’articolo 2, paragrafo<br />

3 della Convenzione:<br />

«dove per “Salvaguardia” si intendono le misure volte a garantire la vitalità del patrimonio culturale immateriale,<br />

ivi compresa l’individuazione, la documentazione, la ricerca, la tutela, la protezione, la promozione,<br />

la valorizzazione, la trasmissione, essenzialmente attraverso un’educazione formale e non formale, come<br />

pure la rivitalizzazione dei diversi aspetti di tale patrimonio culturale».<br />

I firmatari della dichiarazione di Nuoro decidono di impegnarsi a portare avanti un progetto di candidatura internazionale<br />

per il riconoscimento UNESCO dell’arte della poesia improvvisata come patrimonio culturale immateriale<br />

dell’umanità. In questo progetto l’Italia farà da sede di riferimento, ma ogni comunità, ogni associazione, ogni area<br />

promuoverà una campagna di sensibilizzazione e salvaguardia, per la partecipazione di poeti, appassionati, studiosi<br />

e istituzioni della ricerca, associazioni culturali e amministrazioni locali a sostegno della candidatura.<br />

I convenuti si impegnano anche a promuovere, nel quadro della attività di preparazione del dossier di candidatura,<br />

lo scambio di performance, incontri, studi sull’improvvisazione in modo comparato nelle aree del mondo<br />

che condividono il nostro progetto, così da far crescere la consapevolezza, il confronto e la trasmissione alle<br />

nuove generazioni della competenza dell’improvvisazione poetica cantata già nell’attività di promozione della<br />

candidatura.<br />

ETNU <strong>2011</strong>. I POETI DONATO DE ACUTIS, LAZIO, E IRENE MARCONI, TOSCANA, CON ANTONIO DAMASCO<br />

(RETE ITALIANA DI CULTURA POPOLARE) E PAOLO PIQUEREDDU (ISRE).

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