13.06.2013 Views

ASSASSINO” DI PIAZZALE LOTTO - Misteri d'Italia

ASSASSINO” DI PIAZZALE LOTTO - Misteri d'Italia

ASSASSINO” DI PIAZZALE LOTTO - Misteri d'Italia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

vane le indagini. Effettuata, però, una perquisizione domiciliare e reperite due borse,<br />

una di queste è parsa al Rovelli essere stata un po' più gonfia quella portata<br />

dall'assassino e con qualche differenza nel sistema di chiusura». Intanto, Rovelli<br />

aveva precisato «eccezionalmente gonfia» e non «un po'». Ma c'è un abisso di<br />

significati fra il Rovelli che dice «nessuna borsa ha caratteristiche uguali o simili a<br />

quella del criminale» e il bravo comandante che scrive «una delle borse sequestrate è<br />

parsa essere stata un po' più gonfia di quella portata dall'assassino». Il signor Bello<br />

contorce la sintassi, rischia di essere bocciato da un maestro elementare pur di<br />

stravolgere il senso netto, inequivocabile di una incomoda dichiarazione. Fa così<br />

balenare l'idea che una delle borse di mio padre abbia comunque attirato l'attenzione<br />

del testimone e limita la portata del categorico «no» di Italo Rovelli.<br />

Fosse tutto qui. Il rapporto continua: «Non è da escludere che, nella circostanza del<br />

delitto, detta borsa fosse stata riempita di carta o di oggetti allo scopo di occultare<br />

agevolmente la pistola e comunque di dare la sensazione che, data l'ora, l'andare in<br />

giro con una borsa fosse stato almeno giustificato dalla necessità di portare qualche<br />

cosa apparente».<br />

Ma certo! È risaputo che rapinatori, killer di professione, balordi non hanno tasche e,<br />

se girano armati, devono provvedere a nascondere la pistola in una borsa<br />

preventivamente stipata di carta. È importante, poi, che la borsa sia apparentemente<br />

piena, per evitare che gli onesti cittadini si domandino : «Che cosa fa quello lì, con<br />

una cartella vuota?» Capita spessissimo. Te ne vai in giro con un borsone rigonfio e<br />

nessuno ti guarda. Se ti azzardi a uscire di casa con la stessa borsa, ma vuota, la gente<br />

si ferma incuriosita. Per un pregiudicato, la cui faccia è nota alla «pula», è<br />

matematico. Se cammina con una borsa pesante di refurtiva, può passare davanti a<br />

dieci pantere e non lo fermano. Guai a Dio, però, se si imbatte in uno sbirro, quando<br />

la borsa è vuota.<br />

Dunque, secondo i carabinieri, il 9 febbraio 1967 girovagavo per Milano con una<br />

borsa sottobraccio. Avrei vagabondato da metà mattinata sino all'ora del delitto, l'una<br />

e quarantacinque di notte, e oltre. Senza mai rimettere piede a casa. Allora, ne<br />

consegue che avrei dovuto avere la borsa anche quando entrai da Sax. Ma i solerti<br />

inquirenti non lo hanno chiesto al commesso Secondo Crivelli. Strano. Sicuri<br />

com'erano del fatto loro, avrebbero potuto dimostrare che dentro alla borsa ci avevo<br />

infilato il pacchetto dei calzoni e spiegare così l'«eccezionalmente gonfia», vale a dire<br />

il particolare sottolineato più volte da Italo Rovelli. Naturalmente avrebbero, magari,<br />

dovuto mettere a verbale che no, la borsa proprio nessuno da Sax me l'aveva vista in<br />

mano.<br />

Secondo Crivelli è l'unico teste che avrebbe potuto far luce in un senso o nell'altro su<br />

questa faccenda. Ma con lui i carabinieri non hanno neppure sfiorato l'argomento.<br />

Dimenticanza? Proprio non riesco a crederci. La ragione è un'altra. La testimonianza<br />

del commesso mi era a grandi linee favorevole. Poteva, se approfondita, velare<br />

almeno di scetticismo la tesi di una giornata esaltata su e giù per Milano, alla ricerca<br />

ossessiva di un'occasione da rapina. Per un riflesso condizionato dalla volontà di<br />

cucirmi addosso il ruolo di omicida - la volontà è, a poco a poco, diventata<br />

convinzione di colpevolezza - il teste Crivelli è stato preso sotto gamba.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!