ASSASSINO” DI PIAZZALE LOTTO - Misteri d'Italia
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telegrafato alle ventidue e cinquanta. Alle sette di mattina sono partito per L'Aquila,<br />
dove ho avuto un'udienza per il processo del Vajont. Alle dodici e trenta sono tornato<br />
in auto a Roma, proprio per cercare di rientrare in tempo a Milano».<br />
«Lei ha volontariamente chiesto di testimoniare. Perché?».<br />
«Nessuno mi ha sollecitato. Non conosco l'imputato, né i suoi parenti. Non ho avuto<br />
contatti con i suoi difensori. La mia è un'iniziativa personale, assunta per dovere<br />
morale. Ma, al tempo stesso, intendo rispettare il segreto professionale...».<br />
«Perché si è deciso solo ora?».<br />
«Non potevo farlo prima. Ho appreso la cosa recentemente. Cercherò di dire alla<br />
corte tutto quanto mi sarà possibile. Ma devo escludere di poter rendere qualsiasi<br />
testimonianza su elementi che, seppure indirettamente, possano offrire indizi per<br />
l'identificazione di chi si è rivolto a me».<br />
«Dopo queste premesse, esponga pure, senza che io la debba più interrompere, tutto<br />
quello che sa o che può dire».<br />
«Ho ricevuto la visita di una persona che ha chiesto il mio consiglio, la mia assistenza<br />
ed eventualmente il mio patrocinio legale. Mi ha rivelato fatti e circostanze tali da<br />
escludere che l'attuale imputato sia colpevole dei reati che gli sono attribuiti.<br />
Naturalmente, ho valutato criticamente queste rivelazioni. Sono stato prudente e<br />
diffidente nel valutarle. Ma, allorché ho avuto la certezza morale che esse erano<br />
attendibili, ho sentito il bisogno, dopo matura riflessione, di prendere l'iniziativa che<br />
ho preso».<br />
«Ci può dire altro?».<br />
«Penso di no. A meno che lei, signor presidente, non mi faccia qualche domanda che<br />
aiuti».<br />
«Può dirci il luogo e il tempo dell'incontro con questa persona?».<br />
«Posso dire soltanto che è stato un incontro decisamente professionale, avvenuto<br />
quando il processo era già in fase avanzata».<br />
«Può dire se la persona che l'ha avvicinata ha dichiarato di essere il responsabile,<br />
oppure un incaricato o un estraneo al fatto?».<br />
«Non posso dirlo».<br />
«Ha dichiarato, professore, di avere valutato criticamente queste informazioni. Da<br />
che cosa è derivata la sua certezza?».<br />
«Da qualche riscontro obiettivo».<br />
L'avvocato Bovio chiede la parola: «Questi riscontri obiettivi sono in relazione<br />
all'imputato o ad altri responsabili?».<br />
«Sono stati riscontri di persone, non di cose, che comunque portano alla estraneità<br />
completa dell'imputato dal delitto».<br />
«Veniamo al punto fondamentale della questione», riprende il presidente. «Lei è una<br />
persona estremamente qualificata dal punto di vista del diritto e sa che può trincerarsi<br />
dietro il segreto professionale, anche se è un teste volontario. Questa sua qualifica di<br />
volontario non le pare, però, che contrasti con la volontà di non uscire dal segreto<br />
professionale?».<br />
«Non credo. Solo in questo momento io divento un teste, perché la corte mi ha<br />
richiesto. Io, fino ad ora, mi ritenevo disponibile per delle dichiarazioni. Il limite del