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La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

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come risultato <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> interiorizzazione del modello <strong>di</strong><br />

razionalità <strong>di</strong> cui la tecnologia è considerata portatrice. Si<br />

capisce dunque che l'attenzione verso gli aspetti fruitivi-destinativi<br />

della produzione artistica, il suo funzionalismo insomma,<br />

che potrebbe far pensare ad un modo per recuperare la <strong>di</strong>mensione<br />

sociale <strong>dell'arte</strong>, è in realtà da considerare esattamente nella<br />

sua valenza tecnica, come elemento-chiave <strong>di</strong> una metodologia<br />

operativa che pone la progettazione, vale a <strong>di</strong>re l'elaborazione <strong>di</strong><br />

sollecitazioni pratiche e funzionali provenienti dall'esterno<br />

della sfera strettamente ideativa, a fondamento stesso del proprio<br />

operare. Nella tensione verso la perfezione tecnica caratteristica<br />

<strong>di</strong> questo approccio è insomma dato leggere il forte richiamo<br />

razionalistico da cui tutta questa cultura modernista<br />

attinge.<br />

Il patto razionalistico-regolistico che l'arte stringe con la<br />

tecnologia fin dal primo dopoguerra non deve tuttavia far perdere<br />

<strong>di</strong> vista che c'è un me<strong>di</strong>um che più degli altri irrompe vitalmente<br />

nel campo delle arti visive, influenzandone pervasivamente la<br />

ricerca e la sperimentazione. Questo me<strong>di</strong>um è ovviamente il cinema,<br />

che nell’esperienza delle avanguar<strong>di</strong>e storiche assume il<br />

carattere <strong>di</strong> una "pura esperienza visiva" 8 in cui si tenta la<br />

decostruzione della continuità omogenea della realtà. Opere<br />

filmiche come "Ballet Mecanique" (1924) <strong>di</strong> Fernand Léger o "Emak<br />

Bakia" (1927) e "Etoile du Mar" (1928) <strong>di</strong> Man Ray invertono il<br />

senso illusivo che questo me<strong>di</strong>um va accrescendo con la nascente<br />

industria cinematografica, cercando <strong>di</strong> mettere in luce la continua<br />

alienazione dell'uomo nell'ambiente dominato dalle logiche macchinistiche.<br />

Altre esperienze dell'avanguar<strong>di</strong>a accetteranno invece <strong>di</strong><br />

confrontarsi <strong>di</strong>aletticamente con l'ambiguità propria del mezzo<br />

cinematografico, portandone all'estremo taluni elementi strutturali<br />

quali la scenografia (con l'Espressionismo) od il montaggio<br />

8 Daniela Palazzoli, Arte e <strong>società</strong> : la proposta estetica negli<br />

strumenti funzionali, in L'Arte Moderna, Milano, Fabbri, vol.XV, 1967.<br />

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