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La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

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sociale ed isolare ancor <strong>di</strong> più l’arte da ogni forma <strong>di</strong><br />

comprensione con<strong>di</strong>visa.<br />

L’esperienza artistica è stata possibile per secoli - nei due<br />

versanti della produzione e delle fruizione - senza alcuna forma<br />

consapevole o istituita <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione critica che ne promuovesse<br />

la comprensione e <strong>di</strong> fatto non vi è motivo <strong>di</strong> ritenere che ciò<br />

potrebbe essere possibile anche al giorno d’oggi. E’ vero che sono<br />

ra<strong>di</strong>calmente mutate le con<strong>di</strong>zioni formali della creazione, come<br />

pure che l’area dell’esperienza estetica si è in taluni casi<br />

enormemente allargata (spesso fino a coincidere con quella<br />

dell’esperienza tout court) azzerando ogni <strong>di</strong>stinzione sistematica<br />

fra i gra<strong>di</strong> ed i generi del fare artistico. Tuttavia la<br />

complessità dell’universo dell’arte contemporanea non può essere<br />

concepita come esclusiva con<strong>di</strong>zione causale dell’esigenza<br />

dell’esercizio critico. In altre parole, non è solo perché l’arte<br />

<strong>moderna</strong> è <strong>di</strong>ventata più <strong>di</strong>fficile da capire che si sente<br />

l’esigenza <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>azione critico-interpretativa (altrimenti<br />

basterebbe pensare il contrario per destituirla irrevocabilmente<br />

<strong>di</strong> fondamento) 69 . Il fatto è, forse, che se la critica d’arte ha<br />

una sua ragione d’essere, essa va ricercata in se stessa e non in<br />

ciò <strong>di</strong> cui si occupa. Ma questa ricerca <strong>di</strong> identità si scontra<br />

invariabilmente con il ruolo che il moderno sistema dell’arte le<br />

ha assegnato.<br />

<strong>La</strong> via che conduce l’esperienza artistica a costituirsi in<br />

sistema, e quin<strong>di</strong> a porsi come esperienza speciata, inizia da<br />

lontano, almeno da quando la modernità le riconosce quei caratteri<br />

statutari sui quali si è andata fondando la sua autonomia<br />

estetica. Con la modernità l’arte assume una definizione<br />

concettuale, un ruolo estetico, una funzione culturale, ma<br />

soprattutto le vengono assegnato dei luoghi deputati: prima le<br />

accademie e le collezioni private, poi il museo e le esposizioni.<br />

69 Del legame funzionale fra arte e critica era convinto anche Argan,<br />

salvo poi ammettere il paradosso <strong>di</strong> un’attività critica che smarrisce il<br />

proprio compito <strong>di</strong>vulgativo, <strong>di</strong>ventando genere “ermetico” o apologetico.<br />

Cfr. G.C.Argan, Critica d’arte, in Enciclope<strong>di</strong>a del Novecento, Istituto<br />

per l’Enciclope<strong>di</strong>a Italiana, vol.I, Roma, 1975, p.1114.<br />

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