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La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

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entemente anche quell'introflessione analitica <strong>di</strong> cui prima si<br />

parlava) ha insomma, con le avanguar<strong>di</strong>e, un duplice effetto: da un<br />

lato collega l'immaginario alle logiche espressive dei nuovi<br />

me<strong>di</strong>a, dall'altro configura nuovi modelli comportamentali - una<br />

nuova ragion pratica, potremmo <strong>di</strong>re - rispondente alle mutate<br />

con<strong>di</strong>zione antropologiche 4 .<br />

Intorno alla relazione fra arte e tecnologia si aggregano<br />

insomma, nell'arco incompiuto della contemporaneità, molteplici<br />

esperienze artistiche, in<strong>di</strong>viduali e <strong>di</strong> gruppo, ciascuna delle<br />

quali articola peculiarmente il proprio <strong>di</strong>scorso tecnologico<br />

<strong>dell'arte</strong>. Sono queste peculiari articolazioni che qui ci interessa<br />

porre in luce.<br />

Partiamo da un'enunciazione forte: il fondamento <strong>dell'arte</strong><br />

contemporanea risiede nel suo rapporto con la tecnologia. E'<br />

un'affermazione che va intesa nella sua valenza euristica e come<br />

artificio interpretativo. In realtà, essa non contrad<strong>di</strong>ce - tanto<br />

per riferirsi ad una delle più congrue teorie del Moderno in arte<br />

- la lettura in chiave analitica proposta da Menna, perché il<br />

passaggio dal visivo al concettuale (vale a <strong>di</strong>re la transizione<br />

verso l'autoreferenzialità e lo stato <strong>di</strong> meta-arte), che è anche<br />

tensione o ambizione verso una forma <strong>di</strong> conoscenza che sia<br />

concezione e non solo visione (o, come affermava Cézanne,<br />

creazione e non rappresentazione), viene storicamente da lontano,<br />

almeno dai prodromi secenteschi del Moderno, quando si cominciano<br />

a percepire i limiti dell'esperienza sensibile ed a capire che il<br />

mondo accessibili ai sensi non è che una modesta porzione della<br />

realtà 5 . <strong>La</strong> progressiva sostituzione <strong>di</strong> un universo artificiale ad<br />

un universo naturale, rispetto al quale l'arte è, dal punto <strong>di</strong><br />

vista rappresentativo, sempre seconda rispetto alle innovazioni<br />

della traduzione tecnica delle immagini, non può che rafforzare e<br />

4 Idem ; sullo stesso argomento ve<strong>di</strong> anche Gene Youngblood, Expanded<br />

Cinema, New York, Dutton, 1970.<br />

5 Alberto Boatto, Natura bella ma morta, in L'In<strong>di</strong>ce, n.7, Luglio 1993.<br />

5

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