14.06.2013 Views

La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

specializzazione e <strong>di</strong> professionalizzazione che, per quanto ancora<br />

nebulosa sotto il profilo formativo, conferisce a tale attività la<br />

capacità <strong>di</strong> giocare un ruolo fondamentale nella coor<strong>di</strong>nazione<br />

sistemica, che spesso finisce col coincidere con una vera e<br />

propria forma <strong>di</strong> autorità, se non <strong>di</strong> potere.<br />

Tale autorità è rinvenibile, più che nei critici collaterali,<br />

che comunque sono in grado <strong>di</strong> esercitarla solitamente entro<br />

confini giuris<strong>di</strong>zionali molto limitati, in quelli che potremmo<br />

chiamare professionali, per i quali l’attività critica è, appunto,<br />

professione principale ed esclusiva.<br />

Ma si tratta comunque <strong>di</strong> una percentuale quantitativamente<br />

minoritaria, rispetto ai collaterali, che costituiscono a<br />

tutt’oggi il nucleo principale <strong>di</strong> questo settore. E ciò lo si<br />

deve ad un motivo materiale molto semplice: pochi, in Italia,<br />

possono permettersi il lusso <strong>di</strong> vivere solo col mestiere <strong>di</strong><br />

critici d’arte 61 . Tutti gli altri, perfino quelli molto attivi sul<br />

piano della ricerca teorica o su quello delle curatele espositive,<br />

sono costretti a svolgerlo in maniera collaterale, cioè <strong>di</strong>pendendo<br />

da una qualche altra attività od occupazione. 62 <strong>La</strong> mancanza <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>pendenza professionale porta spesso questo tipo <strong>di</strong> critici a<br />

subor<strong>di</strong>narsi ad esigenze estranee ai propri compiti istituzionali,<br />

il che pone ancora una volta in evidenza l’ambiguità <strong>di</strong> posizione<br />

dell’esercizio critico <strong>di</strong> oggi: da un lato esso non può fare a<br />

meno <strong>di</strong> <strong>di</strong>spiegarsi come attività sistemica (vale a <strong>di</strong>re come<br />

parte <strong>di</strong> un sistema organicamente teso alla valorizzazione<br />

economica delle opere d’arte), dall’altro esso non può<br />

misconoscere la responsabilità intellettuale che costitutivamente<br />

<strong>di</strong>scende dal suo rapporto con il pubblico.<br />

L’ambiguità <strong>di</strong> questo ruolo ripropone il problema della<br />

cosiddetta neutralità del critico. Storicamente, lo si è visto,<br />

esso è stato fin dall’inizio portato a partecipare attivamente al<br />

61 Sono quelli che in genere si definiscono i critici manager. Cfr.<br />

F.Poli, Il sistema dell’arte contemporanea, <strong>La</strong>terza, 1999, p.146.<br />

62 Non è certo un caso che la stragrande maggioranza dei critici d’arte<br />

italiani, in specie giovani, svolga attività <strong>di</strong>dattica (non <strong>di</strong> rado anche<br />

assai precaria) presso accademie <strong>di</strong> belle arti o istituti d’arte.<br />

64

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!