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La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

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E' Platone, fra il V ed il IV secolo a.C., il primo filosofo<br />

che riscatta le téchnai dall'ambito puramente materiale-servile<br />

cui il pensiero greco arcaico le aveva relegate. Nello Ione, opera<br />

in cui egli svolge la sua dottrina dell'ispirazione poetica,<br />

Platone puntualizza la superiorità del poietés (poeta) sul<br />

technités (tecnico-artista) con argomenti che tuttavia sono<br />

ampiamente rivalutativi della funzione tecnica, la cui azione è<br />

riconosciuta or<strong>di</strong>narsi a "principi e regole razionalmente<br />

posseduti, <strong>di</strong>mostrabili e <strong>di</strong>scutibili" 15 . Per la conoscenza <strong>di</strong><br />

principi generali che comporta e per la meto<strong>di</strong>ca razionale che<br />

applica (da cui <strong>di</strong>pende il suo eventuale fine effettuale), la<br />

téchne entra a buon <strong>di</strong>ritto in connessione con l'epistéme, ovvero<br />

con la scienza 16 .<br />

Questa connessione, nel IV secolo a.C., rimane molto forte<br />

anche nel pensiero <strong>di</strong> Aristotele, nel cui ambito essa si sviluppa<br />

ulteriormente come legame fra conoscenza e metodo, fra<br />

speculazione e prassi. Il filosofo è come al solito estremamente<br />

preciso nella sua enunciazione: "ogni arte (téchne) riguarda la<br />

produzione e il cercare con l'abilità e la teoria come possa<br />

prodursi qualcosa (...) il cui principio è in chi produce e non in<br />

ciò che è prodotto" 17 . Quest'ultima puntualizzazione è <strong>di</strong><br />

importanza decisiva, poiché in<strong>di</strong>vidua nelle téchne un principio <strong>di</strong><br />

causa efficiente che rimarrà pressoché inalterato nella successive<br />

accezioni della tecnica.<br />

2. L'assetto concettuale della téchne (la sua estensibilità a<br />

molteplici sfere <strong>di</strong>sciplinari, la sua essenza meto<strong>di</strong>co-pratica, il<br />

suo potenziale stato <strong>di</strong> know-how) sarà ere<strong>di</strong>tato senza sostanzia-<br />

della physis, porta al vero essere. Cfr. G. Steiner, Heidegger,<br />

Mondatori, Milano, 1990.<br />

15<br />

G.Vattimo, Estetica, in Dizionario <strong>di</strong> Filosofia, Milano, Garzanti,<br />

1993.<br />

16<br />

Proprio qui, per Heidegger, inizia il destino fatale della téchne: una<br />

volta associata all’epistéme, non solo partecipa della svalutazione<br />

platonica degli oggetti naturali e dei prodotti umana, ma si instrada<br />

verso quella conoscenza a fini <strong>di</strong> dominio che si svilupperà poi col<br />

modello aristotelico-cartesiano.<br />

17<br />

Cit. in M. Mo<strong>di</strong>ca, Che cos’è l’estetica, E<strong>di</strong>tori Riuniti, Roma, 1987.<br />

19

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