La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb
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la critica, quella del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> valore ed il senso <strong>di</strong> collasso<br />
o <strong>di</strong> fallimento che oggi affligge la sua funzione culturale sembra<br />
<strong>di</strong>pendere, dopo due decenni <strong>di</strong> supremazia post<strong>moderna</strong>,<br />
dall’incertezza che ha avvolto tutti i sistemi <strong>di</strong> valori, anche<br />
quelli volti a stimolare la formazione del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> valore,<br />
formulabile intorno all’interpretazione dei fatti artistici 84 ,<br />
attraverso la pubblica <strong>di</strong>scussione.<br />
In effetti, è proprio la pubblica <strong>di</strong>scussione una delle cose<br />
<strong>di</strong> cui avrebbe più bisogno, oggi, il mondo dell’arte; ma <strong>di</strong> ciò<br />
nessuno sembra preoccuparsi, data l’assodata irrilevanza del<br />
pubblico nei giochi del sistema 85 . Per questo motivo, forse, il<br />
mondo dell’arte preferisce oggi continuare a vivere in una sorta<br />
<strong>di</strong> dorato autoesilio, avulso dal mondo reale, a cui la critica<br />
fornisce i complimentary services tanto necessari alle sue<br />
illusioni <strong>di</strong> grandezza 86 . Ma l'arte che si auto<strong>di</strong>spensa dal mondo è<br />
la stessa che comprime ed occulta sé stessa nella propria<br />
impenetrabilità, accettando il rischio <strong>di</strong> trasformarsi in icona,<br />
ovvero in qualcosa che, come <strong>di</strong>ce Baudrillard "ci permette <strong>di</strong><br />
credere nell'arte eludendo la questione della sua esistenza" 87 .<br />
Art” organizzato all’ICA <strong>di</strong> Londra nello stesso anno, i cui atti vennero<br />
pubblicati in Stu<strong>di</strong>o International, vol.194, no.989, 1978.<br />
84 <strong>La</strong> bibliografia sullo stato attuale della critica d’arte è ormai<br />
estesa. Oltre ai testi citati, si segnalano inoltre: Round Table: The<br />
Present Con<strong>di</strong>tions of Art Criticism, in October, n.100, Spring 2002;<br />
J.Elkins, What happened to Art Criticism ?, Pricky Para<strong>di</strong>gm Press,<br />
Chicago, 2003; M.Archer, Crisis ? What crisis ?, in Art Monthly, n.264,<br />
March 2003; M.Arnatt, The Middle Distance, in Art Monthly, n.265, April<br />
2003; S.Perling Hudson, Beauty and the status of contemporary criticism,<br />
in October, n.104, Spring 2003; N.Princenthal, Art criticism, bound to<br />
fail, in Art in America, Jan.1, 2006.<br />
85 Cfr. T.Wolfe, Come ottenere il successo in arte, Alleman<strong>di</strong>.<br />
86 Perfino la rete globale della musealità e delle gallerie finito col<br />
ridursi a sorte <strong>di</strong> riserve ultime per opere d’arte che devono sempre più<br />
contendere all'immaginale tecnologico ed alle "foreste <strong>di</strong> segni" il<br />
primato della visualità. Ciò che l'arte degli ultimi due decenni ci ha<br />
insegnato, insomma, è che l'arte può rinunciare a manifestare i suoi<br />
valori, quali che siano, per esibire solo i suoi prezzi. In ciò si può<br />
leggere allora, più che un autoesilio, un’autentica autoestinzione.<br />
87 J.Baudrillard, <strong>La</strong> sparizione dell’arte, Politi, 1988.<br />
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