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La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

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trasformare o migliorare gli ambienti in cui essa interviene,<br />

corre per tutto il XX secolo. Ma non sembra vi siano ragioni, per<br />

ora, <strong>di</strong> credere che dall’arte pubblica sia possibile una<br />

trasformazione ra<strong>di</strong>cale o un’efficacia imme<strong>di</strong>ata. Da quello che<br />

possiamo vedere nelle nostre città, infatti, sembra che sfera<br />

pubblica e mutamento culturale seguono ancora strade separate 107 .<br />

107 <strong>La</strong> questione dello spazio pubblico in rapporto al fare artistico sta<br />

comunque <strong>di</strong>ventando un tema <strong>di</strong> grande rilevanza e questo evidentemente si<br />

deve non solo al fatto che gli operatori del settore (artisti, curatori,<br />

critici) si siano scoperti una vocazione pubblica o sociale – o, come si<br />

<strong>di</strong>ce oggi, una social accountability -, ma anche all’ampiezza delle<br />

problematiche che ne sono implicate, che richiedono, per la loro<br />

complessità, un approccio multi<strong>di</strong>sciplinare che va molto al <strong>di</strong> là <strong>di</strong><br />

quello che può offrire il cosiddetto sistema dell’arte. Nel volume<br />

collettaneo dal titolo “Creazione contemporanea. Arte, <strong>società</strong> e<br />

territorio fra pubblico e privati”, curato da Martina De Luca, Flaminia<br />

Gennai Santori, Bartolomeo Pietromarchi, Michele Trimarchi 107 (Roma,<br />

Sossella, 2004), si cerca <strong>di</strong> tracciare, attraverso i contributi integrati<br />

<strong>di</strong> teorici, economisti, giuristi, critici d’arte, e manager culturali<br />

pubblici e privati, i contorni <strong>di</strong> un nuovo approccio ai fenomeni<br />

artistici contemporanei, nel quale “la ricerca e la produzione artistica<br />

non sono separate dalle questioni centrali della <strong>società</strong>, dall’economia,<br />

dalla gestione del territorio e dei suoi conflitti, dalla vita delle<br />

comunità e dall’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> forme sostenibili <strong>di</strong> innovazione<br />

produttiva”. L’ottica che implicitamente si assume, in questo caso, è<br />

quella <strong>di</strong> un’arte pubblica, che non vuol <strong>di</strong>re arredo urbano, legge del 2%<br />

o monumentalità, ma allude ad una ricerca che tragga dalle specificità<br />

dei luoghi la sua ragione d’essere. Fra queste specificità ha un ruolo<br />

fondamentale il bisogno <strong>di</strong> arte, la domanda insomma. Questo identifica<br />

per le pratiche artistiche nuove istanze <strong>di</strong> socialità e <strong>di</strong> relazionalità<br />

volte a riqualificare la vita collettiva. Nel progetto Trans:it. Moving<br />

Cultures through Europe 107 (Fondazione Adriano Olivelli-Actar, Roma,<br />

2005), si declina la questione delle tematiche del rapporto fra spazi<br />

urbani e arte su scala europea, fornendo nel contempo un’in<strong>di</strong>spensabile<br />

piattaforma documentaria <strong>di</strong> analisi, interventi ed indagini sul campo che<br />

hanno impegnato artisti, curatori, istituzioni pubbliche e private ma<br />

soprattutto comunità sociali locali nell’esplorazione, nella<br />

ridefinizione e nel confronto <strong>di</strong> contesti urbani e suburbani <strong>di</strong>fferenti.<br />

Il progetto Trans:it si articola in quattro produzioni: la mostra<br />

NowHere, presentata nell’ambito della LI Biennale <strong>di</strong> Venezia; il volume<br />

The (Un)common place. Arte, spazio pubblico ed estetica urbana in Europa,<br />

a cura <strong>di</strong> Bartolomeo Pietromarchi; il ciclo <strong>di</strong> documentari <strong>La</strong> comunità<br />

invisibile, Rovine per il Futuro, Città Fluide, che danno conto degli<br />

interventi svolti da operatori artistici in alcune città europee<br />

(nell’or<strong>di</strong>ne: Parigi, Rotterdam, Amsterdam, Roma; Berlin Bucarest, Sofia,<br />

Belgrado; Atene, Istanbul, Cipro); il sito internet<br />

www.transiteurope.org, nel quale sono contenuti tutti i dati raccolti nel<br />

corso del progetto stesso. Il volume “Networking My Home 2004-2005. Una<br />

casa in Città” 107 (Firenze, Maschietto, 2005), a cura <strong>di</strong> Arianna Di<br />

Genova, raccoglie dal canto suo i materiali documentari <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />

interventi svolti da artisti in varie città della Toscana (Firenze,<br />

Pontedera, Seravezza, Monsummano, Prato, Livorno) sul tema del rapporto<br />

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