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La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

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me<strong>di</strong>azione critica, ritenuta o non più in grado <strong>di</strong> interpretare<br />

correttamente le nuove esperienze in atto, o perfino <strong>di</strong> aver<br />

ab<strong>di</strong>cato alla propria funzione subor<strong>di</strong>nandosi alle logiche <strong>di</strong><br />

mercificazione del mercato 75 .<br />

Ma accanto al problema epocale della sua “esclusione”<br />

cominciava a profilarsene anche uno opposto, quello della sua<br />

autoemarginazione rispetto alla <strong>società</strong>. Già nel convegno citato<br />

si cominciava a porre sotto accusa la chiusura solipsistica dei<br />

critici nei propri strumenti verbali, l’indulgere in un gergo<br />

iniziatico che, flirtando con la densa incomunicabilità delle<br />

opere, conduceva inevitabilmente alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> contatto con il<br />

pubblico. Il rischio della cosiddetta “auto<strong>di</strong>struzione<br />

comunicazionale” 76 , specie se combinato ad una sempre più manifesta<br />

tendenza alla <strong>di</strong>spensa dal giu<strong>di</strong>zio valutativo 77 finiva con<br />

l’orientare la critica verso il mero esercizio retorico o<br />

apologetico. C’era insomma <strong>di</strong> che preoccuparsi, specie laddove<br />

iniziavano a manifestarsi, in maniera sempre più ra<strong>di</strong>cale, i segni<br />

<strong>di</strong> una frattura fra arte e pubblico che avrebbe poi<br />

traumaticamente caratterizzato la <strong>società</strong> a venire.<br />

Ma la malattia che affligge la critica alla fine degli anni<br />

Settanta viene ad essere magicamente spazzata via fin dall’inizio<br />

del decennio successivo. Il taumaturgo è, secondo alcuni, il<br />

postmodernismo 78 . In effetti, la deregulation teoretica che esso<br />

comporta spinge spesso, in quegli anni, all’emergere <strong>di</strong> una<br />

“critica acritica che si propone come ineluttabile e che <strong>di</strong> fatto<br />

esalta il ruolo critico a categoria sovrastorica” 79 , una critica<br />

75 Su questo argomento osservava Arnold Hauser: “E se la tesi del primato<br />

della critica sull’arte non si lascia più conservare, in ogni caso l’arte<br />

stessa si trasforma in una critica dell’arte e pone in <strong>di</strong>scussione la<br />

propria giustificazione.”, Sociologia dell’arte, vol. II, Einau<strong>di</strong>, 1974,<br />

p.175.<br />

76 Questa definizione è formulata da Vera Horvat-Pintaric in Teorie e<br />

pratiche della critica d’arte, cit., p.301.<br />

77 Cfr. l’intervento <strong>di</strong> Ermanno Migliorini, idem, p.23.<br />

78 Cfr. G.Mazzoni, Il postmoderno e la critica, Guerini e associati, 1988.<br />

79 P.Mania, Il trionfo della critica negli anni ottanta, in<br />

http://wwww.luxflux.net/megaz/1/article.htm. Sullo stesso argomento<br />

cfr.anche H.Singermann, The Myth of Criticism in the 1980’s”, in X-TRA<br />

Contemporary Art Quarterly, vol.8, nr.1, 2005.<br />

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