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La società dell'arte. Saggi di sociologia dell'arte moderna - Artonweb

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all'educazione, alla "bildung", alla valorizzazione della natura<br />

umana. Per gli Illuministi francesi, come per Emmanuel Kant (1724-<br />

1804) del resto - cui pure si deve la specificazione filosofica<br />

<strong>di</strong> ciò che gli Enciclope<strong>di</strong>sti francesi andavano affermando, vale a<br />

<strong>di</strong>re l'estensione dell'ambito della cultura ai valori ed ai<br />

raggiungimenti tecnico-scientifici dell'uomo - i mezzi materiali -<br />

vale a <strong>di</strong>re le tecniche - rimangono rimangono ancora sullo sfondo<br />

del percorso evolutivo dell'uomo come epifenomeni del suo <strong>di</strong>segno<br />

razionalizzatore. <strong>La</strong> stessa lettura che Diderot dà della tecnica<br />

<strong>di</strong>scende del resto, come si è visto, più da un'impostazione ideologica<br />

egualitaria ed antiaristocratica che non da una corretta<br />

comprensione del fenomeno tecnico nelle sue implicazioni e conseguenze<br />

d'or<strong>di</strong>ne sociale. Il fatto è che ancora nella seconda metà<br />

del Settecento (epoca in cui importanti innovazioni tecniche<br />

trovano conseguente applicazione nelle manifatture tessili inglesi),<br />

la tecnica è considerata più come un aspetto peculiare<br />

dell'industriosità della natura umana, che una realtà ormai irreversibile<br />

dell’apparato produttivo ed ormai ampiamente incidente<br />

sul piano sociale. Il primo pensatore ad accorgersene compiutamente<br />

in Francia sarà del resto solo il Saint Simon (1760-1825), che<br />

intuendo il ruolo fondamentale dell'industrializzazione (e quin<strong>di</strong><br />

implicitamente delle innovazioni tecniche che ne segnavano i<br />

progressi) in una possibile riorganizzazione della <strong>società</strong> e della<br />

cultura, formulerà la dottrina della tecnocrazia, con<strong>di</strong>visa successivamente<br />

anche d Auguste Comte (1798-1853).<br />

Tutto l'Ottocento è peraltro caratterizzato dall'ottimismo<br />

positivista che conferisce all'idea comtiana <strong>di</strong> progresso l'impianto<br />

ideologico e le argomentazioni intellettuali: darwinismo<br />

(evoluzionismo biologico) da un lato e spencerismo (evoluzionismo<br />

storico) dall'altro. Ma già con Arthur Schopenhauer (1788-1860)<br />

cominciano ad emergere voci <strong>di</strong>ssonanti che alla fiducia<br />

ottimistica dei positivisti contrappongono un forte pessimismo<br />

storico e perfino, come nel caso <strong>di</strong> Friederich W. Nietzsche (1844-<br />

1900), una critica ra<strong>di</strong>cale dell'idea stessa <strong>di</strong> progresso e del<br />

modello culturale che la sottende.<br />

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